Formazione a Formare e formarsi Roma

La formazione in cerca di consapevolezza

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Per il quinto anno consecutivo torna Formare e formarsi, in doppia edizione, il 7 marzo a Roma e 27 settembre 2018 a Milanoil grande evento che ESTE, con la sua rivista Persone&Conoscenze, dedica al mondo della formazione.

L’incontro si configura come occasione per approfondire il tema della ricerca di consapevolezza. Partendo dal presupposto che in ogni attività o situazione formativa ritroviamo un nucleo originario, ovvero la coltivazione di noi stessi, appare chiaro come non esista formazione senza autoformazione. L’autoformazione riguarda innanzitutto la percezione di noi stessi, degli altri e del mondo; dunque, la ricerca di una sempre più piena consapevolezza, che si concretizza nell’osservazione ‘curiosa’ della realtà che ci circonda, caratterizzata da contesti che non possiamo illuderci di conoscere di già.

La formazione come contemplazione e unificazione

Francesco Varanini
Francesco Varanini

L’apertura della giornata di lavori è stata affidata a Francesco Varanini, Direttore della rivista Persone&Conoscenze, che non ha mancato di richiamare gli ammonimenti di Immanuel Kant: “L’uomo è chiamato a uscire dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole. Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!”.

Secondo Varanini allora l’intelligenza deve essere intesa non solo come mera razionalità, ma in senso ben più ampio come “sintonia con noi stessi, con gli altri, con il mondo”, in modo da scoprirci capaci di dedicare tempo alla meditazione (ovvero all’attività di riflettere per curare) e alla contemplazione, “la capacità di perdere lo sguardo nella porzione di volta celeste che l’uomo si sente in grado di osservare”.

Natale Bresciani
Natale Bresciani

Proprio in quest’ottica allora non risulta casuale la presenza nel panel dei relatori di Padre Natale Brescianini, Monaco benedettino che ha riportato l’attenzione sulle etimologie stesse delle parole ‘persona’ e ‘monaco’. Se il primo termine ha in sé la radice di ‘suono’, il secondo rimanda all’unificazione (monos in greco significa appunto ‘uno’).

Il motto benedettino, Ora et Lege et Labora, diviene una metafora e un ritmo per ri-connettersi con se stessi e la propria umanità”, traducendo una regola di vita in tre semplici azioni: pregare rimanda alla spiritualità; leggere è nutrimento per la mente; lavorare è l’attività del corpo, la dimensione pratica costitutiva della persona.

Metodi scientifici applicati alla formazione

Marco Poggi
Marco Poggi

Dopo le espressioni del pensiero umanistico, entrano in campo le neuroscienze che, secondo l’interpretazione di Marco Poggi, Managing Partner di Mida, propongono la pratica di mindfulness come approccio più indicato per vivere l’esperienza di lavoro e, più in generale la nostra vita, in modo positivo, speranzoso, resiliente e attivo.

Se ci mettiamo nella condizione di potenziare le nostre risorse cognitive ed emotive, infatti, gli effetti benefici e potenzianti sono dimostrati da un numero elevatissimo di rigorosi lavori di ricerca. Poggi ha quindi descritto l’originale approccio di interventi mindfulness based sviluppato da Mida, in partnership con Neocogita, una brain wellness company che ha la missione di portare al mercato gli esiti della ricerca neuroscientifica, approccio particolarmente adatto ai contesti business.

Diego Ingrassia
Diego Ingrassia

Parallelamente, la ricerca scientifica supporta le Risorse Umane nell’analizzare il comportamento emotivo e nell’avere indicatori affidabili per la valutazione della veridicità e della credibilità dell’interlocutore: questo il cuore dell’intervento di Diego Ingrassia, Amministratore Delegato di I&G Management, che ha illustrato come il Metodo Paul Ekman consente di accrescere la consapevolezza in merito alle caratteristiche dei nostri interlocutori.

I dati parlano chiaro: “Sappiamo riconoscere d’istinto i segnali di menzogna nel 54% dei casi e un esperto può arrivare al 66%. Il professionista certificato con il Metodo Paul Ekman raggiunge l’87%”. Una simile competenza può rivelarsi una risorsa preziosa per orientare le proprie decisioni all’interno del processo di selezione, di Talent development, di Appraisal e nel corso delle trattative sindacali.

Sfide organizzative e gestionali per il management

Donatella Minelli
Donatella Minelli

La velocità impressa al cambiamento, principalmente dalle continue innovazioni tecnologiche, pone sfide organizzative e gestionali che necessitano di un nuovo mindset così come di nuove competenze.

L’intervento di Donatella Minelli, Responsabile Sviluppo Attività di Formazione di Scuola dello Sport Coni, ha posto in evidenza come le sfide legate al mondo imprenditoriale si riscontrino anche nello sport. Di fronte a simili dinamiche anche gli atleti stanno studiando risposte innovative: “Lo Sport Italiano ha sempre lavorato su idee, talenti e nuove generazioni in competizione che da sempre sono un ambiente fertile che spinge a una dinamicità professionale; ingredienti adatti alla creazione di uno startup ecosystem, alla condivisione di un patrimonio collettivo che stimola la consapevolezza e favorisce la maturazione di competenze per la formazione dei tecnici e dei dirigenti e degli operatori che si dedicano allo sviluppo del modello sportivo italiano”.

Roberto Savini Zangrandi
Roberto Savini Zangrandi

Anche Roberto Savini Zangrandi, Direttore Generale di Quadrifor, è convinto che la formazione possa dare delle risposte e contribuire a far superare questo senso di inadeguatezza generato dalla non sempre facile comprensione del proprio ruolo.

Conoscere e studiare adeguatamente i fattori di complessità delle organizzazioni e dei mercati può quindi contribuire a raggiungere una maggior consapevolezza del sistema d’insieme, in organizzazioni con architetture sempre più fluide e dinamiche.

La componente emotiva valorizzata dall’arte

Anja Puntari
Anja Puntari

Ad arricchire ulteriormente una giornata già ricca di numerosi spunti e punti di vista caleidoscopici, Anja Puntari, Artista e Business Coach di Performant by SCOA ed Editorialista di Persone&Conoscenze, racconta come ha trattato la dimensione emotiva nelle organizzazioni nel workshop Sento dunque posso, realizzato alla Biennale di Venezia 2017, e come ha sviluppato un nuovo tool kit proveniente dal mondo dell’arte per svolgere sessioni di business coaching.

“Tra i più diffusi pregiudizi del mondo degli affari”, ha evidenziato Puntari, “c’è quello secondo cui le emozioni devono essere lasciate fuori dalla porta dell’ufficio, in attesa di essere recuperate a fine giornata. Il nostro tentativo è invece lasciare che siano le persone, attraverso le dinamiche che l’arte può stimolare, a impossessarsi sempre più consapevolmente di questa dimensione organizzativa”.

Diversità e inclusione per creare consapevolezza

Domenico Lipari
Domenico Lipari

All’edizione romana di Formare e formarsi non manca neppure l’approccio sociologico. Infatti, l’etnografia è ormai parte integrante dei metodi d’indagine di una varietà di campi disciplinari e di ambiti professionali tra i quali si segnala quello legato all’azione formativa nelle organizzazioni. In questa cornice di riferimento Domenico Lipari, Docente di Formazione e Sviluppo Organizzativo di Università Roma Tre, si è proposto di illustrare le potenzialità pratiche dell’etnografia applicata alla formazione.

Daniela Alessandri
Daniela Alessandri

Daniela Alessandri, District Director Italy South di Berlitz, ha invece focalizzato l’attenzione sulla diversità culturale e i processi di inclusione, dimostrando come la consapevolezza del sé e dell’altro possa rappresentare una carta vincente nelle relazioni professionali e personali: “Sempre di più, negli ultimi 10 anni, si è evidenziata la necessità, all’interno del panorama aziendale e sociale in genere, di progettare ed erogare formazione che supporti la crescita di Global Leader e che sviluppi nell’essere umano la consapevolezza e l’inclusione della diversità culturale”.

Più in particolare, in ambito aziendale, la crescita delle imprese è direttamente connessa alla capacità delle proprie persone di essere adeguate a queste nuove sfide, di stare in modo completo in un ambiente sempre più diversificato culturalmente e dove l’inclusione delle differenze diventi un momento di crescita e di opportunità di sviluppo piuttosto che un ostacolo alla comunicazione e collaborazione efficace.

Attuare dinamiche partecipazione aiuta a passare dal sé al noi

Alessandro Bacci
Alessandro Bacci

La voce della Pubblica amministrazione, rappresentata al convegno da Alessandro Bacci, Direttore Affari Istituzionali, Personale e Sistemi Informativi di Regione Lazio, ha illustrato come i processi formativi sono lo strumento privilegiato per realizzare un concreto e profondo cambiamento in termini di crescita personale e professionale dei dipendenti regionali, facendo leva su tre elementi cardine: “La formazione continua, l’innovazione dei metodi e degli strumenti, la ricerca di nuovi ambiti di intervento e di nuovi approcci formativi”.

Bacci ha inoltre riferito come, in base ai recenti orientamenti di progettazione di beni e servizi che valorizzano i temi della partecipazione, della condivisione e dell’engagement, “i dipendenti della Pa possono diventare anche ambasciatori e co-produttori, contribuendo fattivamente a co-progettare servizi in linea con le esigenze dell’utenza”.

Patrizia Altomare
Patrizia Altomare

Posizione non dissimile da quella testimoniata da Patrizia Altomare, Responsabile Formazione Area Manageriale Corporate University di Poste Italiane, che ha presentato alcune esperienze di formazione manageriale incentrate sul tema della consapevolezza come cardine fondamentale per sviluppare comunità tra il management territoriale e allenare il management di corporate a pensare ‘oltre il confine’.

Uscire dal perimetro aziendale è stato possibile grazie ad attività formative di taglio esperienziale, che “si caratterizzano come veri percorsi che allenano le capacità riflessive e di osservazione prima di tutto di se stessi, per poi proiettarsi in un lavoro di condivisione di pratiche o di nuove visioni”.

 

A conclusione di una giornata così ricca di stimoli e di testimonianze, rimandiamo alla tappa di Milano di Formare e formarsi del prossimo 27 settembre, per approfondire i temi e raccogliere nuove suggestioni.

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