Formazione, finanziata e non solo come base per la crescita dell’impresa

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Intervista a Beatrice Taralla, HR Manager di Subito
di Valentina Casali

Continua inarrestabile la crescita di Subito, giovane Pmi italiana parte di un gruppo scandinavo che, in controtendenza rispetto al mercato, ha registrato negli ultimi anni un successo senza precedenti. A fare la differenza è stata una squadra di giovani professionisti appassionati di digitale e molto motivati, grazie a politiche di gestione delle persone che, avvalendosi delle diverse leve strategiche a disposizione, a cominciare dalla formazione, hanno reso l’azienda un luogo in cui vivere e lavorare bene.

Subito nasce a Milano nel 2007 con l’obiettivo di offrire un servizio online di compravendita semplice, veloce e sicuro. Si posiziona oggi tra i primi 10 siti più visitati nel nostro Paese nonché come primo servizio di annunci su web.
L’azienda –parte della multinazionale norvegese Schibsted Media Group fondata nel 1938 che opera attualmente in 29 Paesi nei mercati editoriale (quotidiani e free press), online (siti di annunci di compravendita e servizi digitali) e mobile– deve i risultati ottenuti a una piattaforma intuitiva ed efficace, a un’offerta ampia e di qualità, ma soprattutto a un team fatto di persone giovani ed entusiaste.
Con oltre 6 milioni di annunci attivi all’anno, 37 categorie merceologiche e oltre 8 milioni di visitatori unici al mese, Subito ha registrato un fatturato 2014 di 19 milioni di euro, confermando una crescita del 30% anno su anno. Parallelamente all’aumento delle quote di mercato sono aumentati anche i dipendenti, con numeri che hanno dell’incredibile: dalle quattro persone degli inizi alle 113 attuali (si prevede per il 2016 un’ulteriore crescita del 35%). A sorprendere è anche la bassissima età media (intorno ai 34 anni) che fa ben sperare per il futuro.
“Lavorare in Subito significa far parte di una grande squadra”, spiega l’HR Manager Beatrice Taralla. “Una squadra internazionale fatta di giovani professionisti appassionati del digitale che si confrontano con colleghi di tutto il mondo. Lavorare da noi significa condividere idee, ambizioni e obiettivi. Significa far parte di una realtà stimolante, in continua crescita. Significa accettare nuove sfide, provare, sbagliare, ricominciare da capo finché si trova la soluzione migliore”.

Provare, sbagliare e ricominciare da capo
La formazione è per Subito una delle leve strategiche che consentono di avere personale motivato, fidelizzato, engaged, per usare un termine in voga. È un elemento imprescindibile di welfare, volto a prendersi cura dei collaboratori, a cominciare dai più giovani che hanno davvero la possibilità di imparare accrescendo le proprie competenze e acquisendo certificazioni. “La nostra”, scende nel dettaglio del tema Taralla, “è una formazione tecnica legata al ruolo che si ricopre, o si andrà a ricoprire, e una formazione soft sulle cosiddette competenze relazionali. La peculiarità del modello consiste nel fatto che è il dipendente stesso a scegliere ‘quale’ formazione adottare, su quali aree lavorare per migliorarsi”.
L’azienda, lato suo, contribuisce a stimolare nelle persone la domanda di formazione e le sostiene con percorsi di sviluppo che vanno al di là dei meri obblighi di legge: “Interpretiamo la crescita delle nostre persone come una missione. Per questo motivo abbiamo erogato, nel solo 2014, oltre 5mila ore di formazione; per una media di circa 76 ore a dipendente. E nel 2015 siamo giunti a quota 7mila”.

Dai corsi di inglese al team building
Sono tante le materie affrontate nei percorsi formativi: dall’inglese professionale all’uso di excel, dalla gestione dei collaboratori al public speaking, dal time management alla negoziazione e comunicazione efficace. “Diamo ai nostri dipendenti”, continua Taralla, “la possibilità di acquisire competenze hard per svolgere al meglio il proprio ruolo; ma li mettiamo anche alla prova sulle competenze soft, per potersi meglio relazionare all’interno dell’organizzazione in vista di eventuali promozioni e sviluppi di carriera. Il team building in outdoor che organizziamo ogni estate, per esempio, è un’occasione per fare squadra e conoscersi meglio. Nel 2015 lo abbiamo fatto in cucina: tutti i nostri collaboratori hanno realizzato un menù dall’antipasto al dolce e messo a tavola oltre 100 persone!”.

‘We are a team’
Il team building è uno strumento efficace che risponde al primo dei valori aziendali di Subito –‘we are a team’– , il quale presuppone una cultura del feedback e dell’ascolto, come sottolinea la responsabile del personale. “Dare feedback aperti e costruttivi è il primo imperativo di chiunque lavori con noi, dai capi ai collaboratori. Per crescere e sostenere le sfide (dunque rispondere al secondo valore: ‘we love challenge’), incontrando i desiderata del cliente (‘we think customer first’), bisogna essere pronti ad adattarsi velocemente, a cambiare in fretta (‘we adapt quickly’). E per cambiare è fondamentale tenere bene aperti occhi e orecchie, allenarsi a essere agili”. Ancora una volta la formazione è necessaria. “Tra le tante iniziative di sviluppo”, fa sapere Taralla, “diamo ai dipendenti di Subito gli strumenti di dialogo per imparare a confrontarsi senza generare conflitti insanabili e dannosi per l’azienda. Li incentiviamo a focalizzarsi sugli obiettivi e a ragionare sui percorsi per raggiungerli, a comprendere quali effetti hanno avuto determinati comportamenti sul successo del team”. Tutto ciò consente di conoscere meglio se stessi, di capire su quali aree è necessario lavorare per migliorarsi e colmare le lacune.

Manager non si nasce, si diventa
Il confronto all’interno del team avviene anche sulle aspirazioni dei singoli. “Nel nostro modello il capo ha l’obbligo di tenere in considerazione i bisogni e le ambizioni del collaboratore. Solo dopo aver appreso, ascoltando, potrà restituire il proprio feedback cercando di far incontrare gli obiettivi personali e quelli organizzativi”. Ma manager non si nasce. Ecco perché investire sulla formazione in materia di gestione dei collaboratori all’interno dei team è fondamentale, non solo per avere persone più motivate e orgogliose di far parte della squadra, ma anche per incidere positivamente sulla produttività. Prova di efficacia del metodo è il successo che l’azienda ha raggiunto negli ultimi anni.
Perché l’azienda possa vivere a lungo e continuare a prosperare, serve innovazione. La formazione, che è la strada maestra per portare innovazione in azienda, deve dunque concentrarsi non soltanto sul presente, ma anche sul futuro. Ecco perché in Subito si prediligono percorsi di life long learning e si lavora sulle competenze potenzialmente strategiche; non necessarie nell’immediato, ma fondamentali per continuare a essere competitivi domani.

Il ROI della formazione
Per comprendere gli effetti positivi della formazione, Subito realizza periodicamente delle survey che hanno lo scopo di far percepire al management se le persone sono consapevoli di ciò che l’azienda fa per loro e se sono soddisfatte. “Da tali indagini”, spiega Taralla, “risulta un’ottima percezione delle iniziative da parte delle nostre persone. Pare, infatti, che la maggioranza di loro veda la formazione come un valore, un benefit che l’azienda mette a disposizione per prendersi cura di chi, quotidianamente, contribuisce al successo dell’impresa”.
Se le iniziative sono adeguatamente percepite, significa che il management di Subito è in grado di valorizzarle lavorando sulla comunicazione delle stesse: “Dobbiamo ancora migliorare tanto poiché a volte si tende a dare per scontato che le persone conoscano i processi e sappiano quanto l’azienda fa per loro. Così non è. Ciò che l’HR mette a disposizione va anche comunicato, pena lo spreco di energie e tempo in progetti che non raggiungono lo scopo”. Per far ciò, oltre ai tradizionali strumenti –mail, intranet, comunicazione diretta durante il Welcome on board–, Subito organizza degli eventi ad hoc come il TeaTime: “Una volta al mese, dalle 16 alle 17, davanti a una tazza di tè fumante, i dipendenti che si candidano hanno la possibilità di ‘tenereuna lezione’, spiegando ai colleghi argomenti correlati al proprio lavoro o ad alcune passioni personali. Questo avviene con il pieno sostegno dell’azienda che mette a disposizione l’ora lavorativa e offre la merenda”.
Sempre all’interno dell’orario di lavoro sono previsti anche corsi di yoga e pilates tesi a sostenere il benessere dei dipendenti.

La formazione finanziata
Aderire ai fondi paritetici interprofessionali che provvedono a finanziare le attività formative per i lavoratori è una delle modalità a cui è ricorsa Subito. “Utilizzare i fondi interprofessionali –come Fondir e FonARCom– non significa risparmiare, ma avere a disposizione più budget da investire in formazione continua”. Con questa logica Beatrice Taralla ha chiesto aiuto a Delmoform, società che accompagna le aziende offrendo loro una formazione professionale rivolta a dirigenti, dipendenti e autonomi con l’obiettivo di aggiornare il patrimonio di conoscenze e competenze del personale così da differenziarsi sul mercato e incrementare i livelli di produzione.
“Delmoform si occupa per noi della gestione della formazione finanziata. Tramite il loro supporto eroghiamo corsi di inglese ed excel a tutti i dipendenti”, spiega Taralla. E non solo. Delmoform organizza durante l’anno svariati workshop gratuiti che si rivolgono agli HR per far loro testare con mano le potenzialità dei corsi. In questo modo il responsabile del personale ha la possibilità di sperimentare il corso e di farsene promotore presso il top management e i collaboratori: “Un metodo efficace per far sì che l’investimento in formazione vada a buon fine”, commenta la manager di Subito che quest’anno ha partecipato a un workshop sulla nuova normativa in materia di welfare aziendale e a uno sul metodo Structogram, un training che mette le persone in grado di potenziare le prestazioni allineate alla propria natura e di acquisire nuove competenze che rafforzino il loro personale modo di fare le cose.
Purtroppo molte aziende ritengono la formazione – finanziata e non– una perdita di tempo, che distrae il dipendente dall’attività quotidiana e lo allontana dagli oneri lavorativi. Subito non condivide questa logica. Per l’azienda la formazione è un investimento economico necessario, che ha ritorni immediati in termini di benessere, motivazione e committment. Ma per Taralla va vista anche in un’ottica prospettica di lungo periodo “come strumento che consente di prepararsi, senza avere paura, al cambiamento continuo”. In fin dei conti si tratta di un asset per il vantaggio strategico dell’organizzazione perché, conclude Taralla, “a parità di business, a fare la differenza sono le persone; persone motivate che possono esprimere liberamente il proprio potenziale e diventare portavoce presso l’esterno di una storia aziendale di successo”. 

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