Il Progetto Libellula vola sempre più in alto

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Il Progetto Libellula compie due anni: nella sala Alessi di Palazzo Marino sono stati conferiti i riconoscimenti alle aziende che hanno aderito al primo network nato per contrastare le violenze sulle donne e gli stereotipi di genere. La casa editrice ESTE ha partecipato al progetto sin dalla sua nascita ed era presente alla seconda edizione del ‘Premio Libellula’. Sono già più di 30 le aziende, con i loro 50mila collaboratori, che hanno sposato il claim ‘entra la cultura, esce la violenza’ e il progetto è destinato a far parlare sempre di più di sé.

“La violenza sulle donne continua a manifestarsi con forza ed è a partire dal mondo del lavoro che si possono costruire nuove identità e nuove prospettive”, sottolinea Lamberto Bertolé, Presidente del Consiglio Comunale di Milano. “Bisogna lavorare tutti insieme per avviare un cambio culturale e un cambio di mentalità”, auspica la Vice Presidente del Consiglio Comunale Beatrice Uguccioni.

Se i cambiamenti culturali richiedono molto tempo, è vero però che il Progetto Libellula è cresciuto molto in fretta e, come annuncia Debora Moretti, ideatrice del progetto insieme con Marilù Guglielmini, ora inizia a volare alto.

Da progetto di responsabilità sociale – premiato nel marzo 2019 nell’ambito della IV edizione del Premio AIF per le eccellenze nella Formazione intitolato ad Adriano Olivetti nell’Area Etica e Responsabilità Sociale – a Fondazione. Un passaggio significativo, che amplia e irrobustisce la portata degli interventi: iniziative volte al cambiamento culturale potranno essere portate all’interno di scuole, istituzioni e sempre più aziende.

Il percorso di crescita del progetto, sostenuto da Zeta Service e dalla sua fondatrice e Presidente Silvia Bolzoni, è stato segnato da diverse iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza: l’inaugurazione del mese di luglio 2019 della prima ‘panchina rossa’ contro la violenza e la Vertical Fly Run del 15 settembre 2019, preceduta da inspiring talk tenuti da due sportive d’eccezione, la pallavolista Maurizia Cacciatori e la giocatrice di calcio femminile Barbara Bonansea.

Il sistema aziendale di supporto

Il ruolo delle aziende come motori di un cambio di cultura è centrale. A testimoniarlo Vera Valtancoli, Responsabile Risorse Umane di Eataly, che ha raccontato del processo di sensibilizzazione avviato nel negozio di Milano e che presto prenderà forma anche negli store di Roma e Torino.

Un palinsesto di interventi formativi ai quali i dipendenti possono accedere e che hanno l’obiettivo di cambiare i linguaggi e fare conversazioni che facilitano una trasformazione culturale. Un processo che richiede cura e intenzione, sottolinea la manager, giorno dopo giorno. Il sistema azienda deve supportare costantemente un processo che deve portare ad un cambio di mentalità.

I luoghi di lavoro sono ancora contesti dove le donne subiscono violenza e bisogna imparare a riconoscere i fenomeni. Giorgia Ortu La Barbera, coordinatrice scientifica del progetto, e Silvia Rigamonti Project Leader & Network Development, fanno il punto sullo stato di avanzamento delle ricerche sul tema.

Il lavoro di approfondimento consente di comprendere in quali stereotipi siamo immersi e il danno provocato dalla perdita di talenti che rimangono ai margini dello sviluppo professionale e di carriera. Ci vuole personalità e coraggio per contrastare, ogni giorno, un contesto culturale ancora fortemente declinato al maschile. Un esempio è l’alta cucina, dove la maggior parte degli chef sono uomini e dove tutto il lavoro in cucina è organizzato con un gergo militare, partendo dalla ‘brigata’.

Viviana Varese, Chef stellata, esorta le donne a non dare ascolto a quella vocina interiore che instilla il dubbio che non ce la possiamo fare. Le donne portano dentro di sé una forza straordinaria e devono imparare a esercitare il proprio potere ribellandosi a comportamenti che le vorrebbero ai margini. Ma l’intenzione di una non basta, servono comportamenti collettivi per cambiare il contesto sociale. E c’è bisogno dell’aiuto di tutti.

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