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Progetto Libellula – Il primo network di aziende unite contro la violenza sulla donne

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Il lato ‘femminile’ di un’azienda è la capacità di mettersi in ascolto e “trasformarsi ogni giorno in un’organizzazione vicina ai collaboratori, che inserisce sempre più servizi e flessibilità per realizzare una vera conciliazione”. Ne è convinta Silvia Bolzoni, Founder e CEO di Zeta Service, azienda da lei creata nel 2003 con l’obiettivo di offrire un servizio “diverso” di payroll outsourcing per le aziende medio-grandi del territorio italiano.

Silvia Bolzoni
Silvia Bolzoni, Founder & CEO di Zeta Service

Zeta Service è un’azienda prima di tutto orientata alle persone: “Abbiamo una forte connotazione femminile, con l’80% di donne in azienda. L’obiettivo di tutto quello che facciamo per le nostre persone è fare in modo che siano serene. Il desiderio più grande che riscontro nei collaboratori, a prescindere dal fatto che siano uomini o donne, è di avere la possibilità di coniugare al meglio il lavoro e la vita privata, senza sentire di mancare nell’una o nell’altra sfera”.

Un obiettivo che è possibile raggiungere grazie alla formazione: “Vogliamo aiutare i nostri collaboratori ad avere i giusti strumenti per vivere bene, per questo organizziamo anche corsi di autostima, workshop sul rispetto delle diversità, seminari sul senso della bellezza nella vita, sull’equilibrio fra ragione ed emozione”.

violenza sulle donneLa maternità è un’altra esperienza molto valorizzata in Zeta Service, una scelta che parte dall’esperienza personale della fondatrice: “Ho vissuto la maternità come un modo per sviluppare ancora di più alcune competenze come l’ascolto, l’empatia, l’attenzione per gli altri, che mi sono servite poi anche nel lavoro e che sono state riconosciute e apprezzate dall’ambiente in cui ero”. Non a caso, secondo il Great Place to Work Institute, Zeta Service è al dodicesimo posto come azienda “per donne”.

L’azienda di Bolzoni è stata la prima in Italia a offrire la licenza matrimoniale per le coppie etero e omosessuali iscritte al registro delle Unioni Civili del Comune di Milano: “Credo che le aziende debbano impegnarsi molto nel promuovere una cultura di uguaglianza per creare benessere al loro interno e per fare da esempio verso l’esterno esaltando e non annullando le diversità in azienda. Quel che accade in azienda è vita e ritengo sia una fonte di apprendimento e di miglioramento per la società in generale.

Puntare a promuovere la diversità significa riconoscere le peculiarità di ogni persona, i punti di forza e di debolezza al fine di massimizzare i primi e migliorare i secondi senza accusare o discriminare. Avere un’alta percentuale di donne nell’organizzazione, seguirle con un’attenzione speciale e metterle nelle condizioni di dare il meglio significa apportare un valore al lavoro quotidiano, un valore aggiunto che si traduce in attenzione al cliente, capacità di problem solving, analisi, pazienza e atteggiamento accogliente nei confronti delle richieste”.

discriminazioneL’attenzione per le donne di Zeta Service si è concretizzata nel Progetto Libellula, a cui anche ESTE ha aderito: “Proprio per la nostra inclinazione a essere un’azienda attenta al benessere delle persone, abbiamo ideato il Progetto Libellula: entra la cultura esce la violenza, con l’obiettivo di creare il primo network di aziende unite contro la violenza sulle donne. Siamo partiti proprio da una riflessione sul tema, perché siamo un’azienda da sempre impegnata nel sociale e quindi ci siamo interrogati sul perché non dare il nostro contributo anche su questi aspetti, pur essendo molto lontani dalla nostra realtà.

L’azienda è il luogo dove tutti noi passiamo la maggior parte della nostra giornata ed è un ambiente nel quale vengono veicolati dei messaggi e trasmessi dei valori. È quindi questo il luogo da cui partire per diffondere una nuova cultura nella gestione della diversità diventando incubatori di virtù quali il rispetto delle identità di genere e delle differenze”. Per lanciare il messaggio è anche stato girato un cortometraggio con Ambra Angiolini nei panni di una candidata che sostiene un colloquio di lavoro, e Gianmarco Tognazzi nel ruolo di Direttore del Personale: “È nel dialogo tra i due attori che emerge forte e chiaro il messaggio su cui punta Zeta Service, ovvero l’idea che l’educazione alla bellezza possa arginare l’insorgere della violenza.

violenza donne Puntiamo sulla diffusione del concetto di bellezza intesa come equilibrio della vita, come rispetto dell’essere umano, come attenzione alle piccole cose e abbiamo scelto di trattare il tema attraverso un messaggio positivo per mettere l’accento su ciò che va valorizzato per evitare che la violenza trovi spazio. L’intento è quello di combattere la violenza senza che questa diventi l’oggetto principale della nostra comunicazione. Penso sia responsabilità di noi amministratori e delle aziende domandarsi se e in quale misura ci siano al nostro interno donne che hanno subito violenza nel loro privato.

Dobbiamo impegnarci a diffondere fra i collaboratori la cultura del rispetto e dare loro gli strumenti necessari per riconoscere, prevenire e contrastare la violenza in tutte le sue forme”. Di recente è stato pubblicato un ebook della ricerca condotta su 13 realtà aziendali e oltre 2.300 collaboratori: “Grazie ai dati emersi siamo riusciti a costruire un quadro chiaro di quanto il concetto di violenza sulle donne sia poco conosciuto e discusso in azienda e di quanto sia possibile fare affinché si affronti questo tema anche nelle organizzazioni”.

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