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a cura della Redazione
È trascorso ormai un anno dall’entrata in vigore della riforma del mercato del lavoro dell’ex Ministro del Welfare Elsa Fornero. In quest’ ultimo anno di crisi economica quali sono stati i comportamenti e le azioni strategiche delle aziende in materia di risorse umane a seguito di questo provvedimento?
Gli effetti immediati dell’applicazione della riforma nei primi sei mesi rispecchiano una riduzione dei contratti a progetto (-20,2%), un aumento dei contratti a tempo indeterminato (+8,2%) e dei contratti di apprendistato (+3,2%). Di contro l’ultima survey di Gi Group Academy mostra un sostanziale annullamento di tali effetti a un anno dalla legge attraverso l’analisi dei comportamenti delle imprese dal punto di vista delle scelte contrattuali simili alla situazione da cui si partiva. A rilevarlo la fondazione Gi Group Academy, nata per promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura del lavoro, nel mese di giugno in una seconda survey dell’Osservatorio Permanente sulla Riforma del Mercato del Lavoro, promosso a fine 2012. In occasione di questo secondo appuntamento l’ente ha interrogato gli Hr manager e imprenditori di circa 351 aziende campione. Leggi tutto >
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A cura della Redazione
A seguito del Decreto Lavoro del Governo Letta, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, trasmettiamo la posizione del CEO di Gi Group Stefano Colli-Lanzi. “Il Decreto Lavoro così come rappresenta un provvedimento dagli aspetti positivi e negativi e, in generale, alcuni temi apicali sono stati toccati solo parzialmente.
Tra gli aspetti positivi: la priorità della disoccupazione giovanile affrontata con uno stanziamento di circa 800 milioni di euro destinati a promuovere forme di occupazione stabile per i giovani fino a 29 anni; l’impianto della Riforma Fornero, inteso come lotta alle forme di flessibilità spuria − P.Iva e contratti a progetto che significano ‘precariato’ − è stato sostanzialmente mantenuto. Leggi tutto >
Claudio Pinassi, competitività, Eredi Gnutti Metalli, Inaz, lavoro, legge Biagi, Linda Gilli, Lodovico Bussolati, Luca Failla, Luca Meldolesi, Marco Vitale, news, riforma Fornero, Rosella Milesi Saraval, Same Deutz Fahr, Tiziano Treu, Umberto Bussolati Dell’Orto
A cura della Redazione
Economisti, imprenditori ed esperti di diritto del lavoro concordano: al Paese serve un ‘salto di civiltà’ che renda l’impresa un luogo in cui si producono valori e non conflitti, sul modello della Germania
Disoccupazione al 12% e uno scenario economico che non lascia intravedere margini di miglioramento: all’Italia serve uno slancio di competitività, ma quello che manca nel nostro Paese sono la coesione sociale e i rapporti corretti tra azienda, sindacati e politica. Su questo concordano gli economisti, gli imprenditori e i politici intervenuti al convegno Idee per far ripartire il lavoro e le relazioni industriali organizzato da Inaz il 17 giugno a Milano. Leggi tutto >
ABB, Alfa Wasserman, AON, carriera, Claudio Dozio, coaching, counseling, crisi, downsizing, Emerson, etica, Francesco Bonvicini, head hunter, Massimo D’Alò, Matteo Gobbi, mercato del lavoro, Ministero del lavoro, outplacement, restructuring, ricollocazione, riforma, riforma del lavoro, riforma Fornero, Right Management, Silvia Nardini, sindacati
SERVIZI DI SUPPORTO ALLA RICOLLOCAZIONE
di Erica Baroni
Nell’attuale congiuntura, è necessario trovare sistemi nuovi volti alla riqualificazione e alla ricollocazione professionale delle persone, in modo che il mercato del lavoro torni a essere attivo, vivace e dinamico. L’outplacement è un buon modo per gestire un evento doloroso con il supporto dell’azienda. Strumento di riqualificazione della persona e di formazione propedeutica a un nuovo inserimento, può offrire in questo momento un contributo importante; ecco perché dovrebbe diventare uno strumento istituzionale favorito dal Ministero del lavoro, da affiancare ad ammortizzatori sociali come l’indennità. Nel nostro Paese manca ancora una pianificazione in tal senso: l’outplacement risulta infatti uno strumento sporadico e affidato alla società privata. Potrebbe invece costituire uno dei fattori chiave per un nuovo sistema del lavoro più flessibile, aiutando le persone a gestire il cambiamento. Leggi tutto >