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A cura della Redazione
Economisti, imprenditori ed esperti di diritto del lavoro concordano: al Paese serve un ‘salto di civiltà’ che renda l’impresa un luogo in cui si producono valori e non conflitti, sul modello della Germania
Disoccupazione al 12% e uno scenario economico che non lascia intravedere margini di miglioramento: all’Italia serve uno slancio di competitività, ma quello che manca nel nostro Paese sono la coesione sociale e i rapporti corretti tra azienda, sindacati e politica. Su questo concordano gli economisti, gli imprenditori e i politici intervenuti al convegno Idee per far ripartire il lavoro e le relazioni industriali organizzato da Inaz il 17 giugno a Milano. Leggi tutto >
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FOCUS: STRUMENTI IT PER L’HR
Confrontandoci con alcuni dei maggiori vendor di tecnologie e servizi a supporto delle divisioni Hr sono emerse le esigenze più ‘immediate’ delle direzioni del personale che la tecnologia deve soddisfare, portando un valore aggiunto in un mercato in continua evoluzione.
La parola a Gruppo FIS Antex
Luca Barbieri, Responsabile del Centro Studi e Ricerche del Gruppo FIS Antex, ci offre il suo punto di vista rispetto alle necessità delle direzioni RU: “Il bisogno più importante, non inatteso, dell’attuale frangente storico riteniamo sia l’affermazione di un ordine e metodo rigorosi, che non ammettono approssimazioni. Bisogna essere in grado di dominare incertezza e ‘liquidità’ del contesto socio-economico con precisione e puntuale impiego di strumenti sottoposti a continua verifica. Si potrebbe dire, con lo storico della scienza Alexandre Koyré, “Dal mondo del pressappoco all’universo della precisione”.
Indugiare in astrazioni sarebbe un grave errore: ciascuna organizzazione esprime una soggettività che deve essere ponderata e interpretata in profondità, poiché cuore della capacità competitiva.
In estrema sintesi, si potrebbe affermare che la direzione del personale è chiamata a svolgere la complessa attività di metodica interpretazione del divenire dell’impresa, che potremmo definire ‘mediazione culturale’. Attività sarebbe impraticabile se non si potessero impiegare strumenti tecnologici per elaborare elementi di conoscenza con grande rapidità e precisione: primaria funzione di un’evoluta direzione Hr.
Ogni singolo dato deve essere concretamente ‘orientato’ e assumere uno specifico volume per rappresentare con chiarezza i tratti d’identità dell’impresa. Se l’attività preponderante è di ‘mediazione culturale’, –continua Barbieri−, le tecnologie informatiche devono consentire di disporre con immediatezza di dati, ordinati secondo specifiche logiche e, quindi, elevati a sistema, e proporsi quali efficaci strumenti di lettura e analisi di un’organizzazione soggetta a trasformazioni rapide e impreviste”. Leggi tutto >