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apprendistato, carriera, contratto a progetto, flessibilità, Gi Group, Gi Group Academy, giovani, mercato del lavoro, osservatorio, politiche attive, riforma del lavoro, riforma Fornero, Stefano Colli Lanzi
a cura della Redazione
È trascorso ormai un anno dall’entrata in vigore della riforma del mercato del lavoro dell’ex Ministro del Welfare Elsa Fornero. In quest’ ultimo anno di crisi economica quali sono stati i comportamenti e le azioni strategiche delle aziende in materia di risorse umane a seguito di questo provvedimento?
Gli effetti immediati dell’applicazione della riforma nei primi sei mesi rispecchiano una riduzione dei contratti a progetto (-20,2%), un aumento dei contratti a tempo indeterminato (+8,2%) e dei contratti di apprendistato (+3,2%). Di contro l’ultima survey di Gi Group Academy mostra un sostanziale annullamento di tali effetti a un anno dalla legge attraverso l’analisi dei comportamenti delle imprese dal punto di vista delle scelte contrattuali simili alla situazione da cui si partiva. A rilevarlo la fondazione Gi Group Academy, nata per promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura del lavoro, nel mese di giugno in una seconda survey dell’Osservatorio Permanente sulla Riforma del Mercato del Lavoro, promosso a fine 2012. In occasione di questo secondo appuntamento l’ente ha interrogato gli Hr manager e imprenditori di circa 351 aziende campione. Leggi tutto >
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A cura di Nicola Catania, Daniela De Pasquale, Maria Rosaria Nico, Domenico Scordino
Che ruolo ha un Direttore del Personale nel mondo delle banche? Che differenze si registrano con altri contesti organizzativi? Ce ne parla un professionista delle Risorse umane che ha operato in società italiane e multinazionali durante un percorso professionale che l’ha portato anche all’estero, dove ha potuto sperimentare un diverso modo di lavorare: i cambiamenti, le novità e le differenze costituiscono una grande ricchezza e contribuiscono alla crescita professionale e personale. Un’intervista ad Antonio Rinetti ci aiuta a mettere in luce alcuni aspetti di una professione che ha dovuto tenere il passo con i cambiamenti portati dalla crisi economica. Leggi tutto >
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A cura della Redazione
I giovani hanno molte difficoltà a trovare lavoro in Italia e spesso sono costretti ad accettare posizioni inferiori al loro livello di istruzione, anche perché secondo 7 lavoratori su 10 l’esperienza è più importante dell’educazione per trovare un’occupazione adeguata.
Per il 73% dei dipendenti non esiste nemmeno la certezza di mantenere il posto attualmente ricoperto e metà di questi cederebbe parte dello stipendio in cambio di garanzie sulla sicurezza del proprio lavoro. E così, in una situazione di profonda incertezza, il 65% dei lavoratori si trasferirebbe in un altro Paese per trovare l’impiego che sta cercando.
In un mercato del lavoro complesso, le società di recruiting assumono un ruolo chiave nella connessione tra domanda e offerta: il 55% dei lavoratori italiani si rivolgerebbe a un’agenzia specializzata se si trovasse disoccupato. Mentre quasi tutti dichiarano di preferire un lavoro temporaneo piuttosto che rimanere senza lavoro e 6 su 10 ritengono che questo possa essere un trampolino di lancio per trovare successivamente un impiego a tempo indeterminato. È quanto emerge dal Randstad Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata da Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato delle risorse umane, nel secondo trimestre 2013. Lo studio è stato dedicato in particolare alla partecipazione al mercato del lavoro, attraverso un sondaggio sottoposto a lavoratori dipendenti di 32 Paesi nel mondo. Leggi tutto >