Il Gruppo Uvet è il polo privato del turismo business e leisure numero uno in Italia. Fornisce servizi e soluzioni innovative per viaggi d’affari, Mobility management, incoming, meeting ed eventi corporate. Nato da un’azienda fondata nel 1950 da Francesco Patanè a Milano, oggi il Gruppo è presente in 140 Paesi e riunisce 30 aziende che coprono tutta la gamma di servizi legati al mondo dei viaggi, circa 2.000 dipendenti e un giro d’affari nel 2018 di circa 2,9 miliardi di euro.

Fa parte di Uvet anche il network di agenzie a brand Uvet Network, Last Minute Tour e Open Travel Network costituito da oltre 1.000 agenzie di viaggio. Nel 1989 è subentrato alla guida il figlio del fondatore, Luca Patanè, attuale Presidente. “Il nostro Presidente è molto dinamico nell’acquisizione di altre società, perciò si può dire che cambiamo pelle più velocemente dei serpenti”, esordisce Chiara Calabrese, Direttrice HR del Gruppo Uvet.

“Ciò è molto stimolante dal punto di vista professionale: vuol dire che l’azienda va bene, che ci sono dei risultati positivi e che questo ottimismo si riflette sul personale. Ogni giorno ci reinventiamo e, di pari passo, reinventiamo anche la stessa funzione HR.

Avendo unificato tutte le soluzioni HR all’interno del Gruppo, ogni volta che acquisiamo nuove società, dobbiamo acquisire anche nuove particolari competenze”. Il Gruppo Uvet spazia da aziende che offrono servizi a privati, come agenzie di viaggio, compagnie aeree e tour operator, ad aziende che invece offrono servizi esclusivamente alle aziende.

“Noi siamo riusciti ad avere dei collaboratori che sappiano svolgere entrambe le attività. Questo perché Uvet è sempre stata attenta al personale, anche quando abbiamo avuto dei momenti di crisi legati ai cambiamenti strutturali del mercato italiano. Nel tempo abbiamo formato molti professionisti che nessun competitor nel settore ha oggi: figure professionali che hanno una competenza a 360 gradi in una serie di attività che vanno dal B2B al B2C”.

L’attenzione alle persone come strategia per il successo

Il Gruppo fa un vanto del “non aver mai lasciato a casa nessuno”. La Direttrice del Personale racconta a Persone&Conoscenze che, nei momenti di difficoltà economica, i dipendenti che lavoravano per business in perdita, come le agenzie di viaggi, sono state formate e riutilizzate nell’area corporate, dove invece esisteva ancora un margine di impiego per il personale perché c’era ancora richiesta di servizi da parte delle aziende.

“Il fatto che noi abbiamo saputo reinventarci anche delle professionalità, non lasciando mai a casa nessuno, ma riconvertendo le competenze del personale, è stata la nostra forza e anche l’elemento che ha legato molto i dipendenti all’azienda. Pur essendo un’azienda così grande, siamo una famiglia”.

Il gruppo Uvet investe molto sulle Risorse Umane, considerate “il patrimonio di un’azienda che offre servizi: le persone devono stare bene nel loro luogo di lavoro, devono sentirsi coccolate e accolte come faranno loro poi successivamente sentire i clienti”. La stessa Direttrice HR descrive la sua strategia di gestione del personale in questi termini: “Essere attenti alle persone, dialogare e comunicare con loro”.

Verso un ricambio generazionale

Il risultato di questo approccio è un turnover bassissimo. Negli ultimi 12 anni la percentuale delle risorse che hanno intrapreso nuove strade è sotto il 4%. “Questo dato ci gratifica, perché è il segnale evidente che qui le persone si trovano bene e noi possiamo usufruire del loro importante contributo a livello di esperienza.

Negli ultimi quattro anni l’azienda sta puntando molto sull’inserimento dei giovani, tanto che l’età media si è notevolmente abbassata rispetto al passato. “Vorremmo introdurre ancora più giovani, ma prima dobbiamo aspettare che i nostri senior vadano in pensione”. Il ricambio generazionale all’interno del Gruppo è cercato e voluto proprio in un’ottica strategica.

“Uvet è un’azienda molto tecnologica ed è proprio questo il nostro vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. I nostri sistemi informatici sono la punta di diamante, quello che ci ha differenziato rispetto ai competitor in Italia. E i giovani hanno una conoscenza dei sistemi informatici molto più approfondita rispetto agli Over 50”.

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