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Le Risorse Umane e le grandi trasformazioni

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Meglio non illudersi ci sia un terreno solido: ogni HR Manager deve lavorare su di sé. La trasformazione digitale è un passaggio culturale, ma è difficile definirla. Sappiamo che conviviamo con le macchine e sappiamo che attraverso le piattaforme possiamo fare cose che altrimenti non potremmo fare.

È importante quindi cogliere i segnali di queste trasformazioni e usarli come leva di miglioramento e non solo come leva di controllo.

Altra trasformazione che dobbiamo considerare è la sostenibilità. Non è difficilmente definibile, ma siamo in un’epoca in cui usiamo ambiente e natura senza possibilità che si rigeneri e questo significa negare il nostro stesso ambiente. Noi ne facciamo parte e garantire un futuro è un tema che riguarda noi stessi e i nostri figli. Ma che cosa si fa in concreto?

In azienda ci sono ‘cose’ simboliche, segno di un atteggiamento complessivo: esempio le borracce al posto della plastica. Ma che cosa riusciamo a fare complessivamente? Dobbiamo avere un grande impegno che riguarda la formazione del futuro.

In merito alla trasformazione del mercato del lavoro, è vero che conviene accettare un contesto nel quale le macchine sostituiranno gli esseri umani per essere pronti, ma bisogna farsi una cultura. E pare che il lavoro più sicuro sarà l’allenatore di intelligenze artificiali.

La trasformazione del mercato del lavoro è poi legata a equilibri globali. Può darsi che grandi stabilimenti chiudano e sono temi che dobbiamo avere presenti. Siamo in una regione, la Puglia, che ha un mercato del lavoro locale e l’appuntamento di Runu Bari dell’8 novembre 2019 è stato dedicato a valorizzare storie di impresa del territorio.

Ne abbiamo parlato con le aziende del territorio pugliese – Magna Powertrain, Deghi, Andriani e Masmec – nell’ambito della tappa di Bari del roadshow Risorse Umane & Non Umane (Runu) promosso dalla casa editrice ESTE. Lo abbiamo fatto aiutati dall’approfondimento di Infojobs sull’Employer branding come leva di attrazione dei talenti e dall’intervento di Giuseppe Acciani, Professore Associato, Politecnico di Bari che si è concentrato sullo sviluppo dell’occupazione in Puglia.

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