Seminario – La nuova economia della società post pandemica: da dove partire? – Parte II
Algoritmi di intelligenza artificiale e analisi dei big data non ci hanno consentito di prevedere la diffusione del virus. Autorevoli esperti ci dicono che questa pandemia non sarà l’ultima, e la prossima potrebbe non essere lontana nel tempo.
Il Covid-19 ha fatto emergere debolezze organizzative e tecnologiche e ha accentuato le disuguaglianze.
Esiste una strategia di uscita? Uno slancio dovrebbe arrivare dal piano Next Generation EU che continuiamo ostinatamente a chiamare Recovery fund; il ‘fund’ ci trasmette però un’idea di ‘già passato’ mentre proprio da qui dovrebbero partire le più importanti riflessioni sull’Italia del futuro.
Quali dovrebbero essere i pilastri sui quali fondare un Paese meno fragile? La nostra economia ha bisogno di una burocrazia più snella e di un sistema fiscale più equo che penalizzi meno le attività produttive. Va ripensato anche il modello del welfare chiamato a fare un salto di qualità, puntando a modificare la condizione di chi versa in situazioni di bisogno. Resistere in questi mesi sperando di tornare a una fase precedente ci potrebbe costare caro. Per costruire un sistema economico e una società più forte dovremmo puntare sulla resilienza trasformativa: potenziare le capacità di resistenza del sistema rafforzandolo da più parti.
Nulla tornerà come prima e dovremmo coltivare con maggiore convinzione la virtù della prudenza, che ci allena a guardare al futuro ponderando con consapevolezza le decisioni da prendere nel presente senza dimenticare gli errori del passato. Saremo capaci?