Welfare aziendale PMI, Natura Iblea si prende cura delle persone

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Arriva dalla Sicilia l’impresa agricola italiana con il più alto livello di welfare aziendale. Durante l’annuale Rapporto di Welfare Index PMI, presentato il 10 aprile 2018 presso il Salone delle Fontane a Roma, Natura Iblea ha ottenuto per il secondo anno consecutivo il riconoscimento di Welfare Champion e il primato assoluto nella categoria agricoltura.

Il Rapporto di Welfare Index PMI rappresenta l’indagine più completa e approfondita sul welfare aziendale in Italia. In occasione della terza edizione sono state oltre 4mila le imprese che hanno scelto di aderire. Tutti i partecipanti sono classificati con un rating che va da 1W a 5W, questa valutazione misura l’operato delle PMI nel welfare. L’obiettivo dell’indagine è quello di valorizzare la centralità del welfare nella vita quotidiana delle aziende, dei lavoratori e delle loro famiglie, con la convinzione che migliorare il benessere aiuti la produttività.

Natura Iblea può vantare di essere un’azienda agricola interamente biologica, con più di 150 ettari di terreno coltivato a Ispica, in provincia di Ragusa. La società investe continuamente in ricerca e sviluppo tecnologico ed esporta i propri prodotti in tutta Europa, ma ha anche deciso di realizzare un progetto “local”, Paniere Bio, per le consegne di frutta e verdura a domicilio, e di aprire a Modica, sempre in provincia di Ragusa, Babbìo uno store di prodotti biologici con uno spazio di ristorazione e condivisione.

Nel 2017 Natura Iblea aveva già ottenuto le prestigiose 5W, assieme a una menzione speciale per l’integrazione Sociale, frutto di un progetto portato avanti nel tempo volto a operare ricongiungimenti familiari tra i dipendenti di origine straniera. All’emozione e all’orgoglio dello scorso anno, si aggiunge ora la consapevolezza di voler sempre più consolidare questo impegno, riconosciuto all’azienda da questo importantissimo primo premio.

Il benessere del dipendente: un fattore chiave per la crescita

Roberto Giadone

“Abbiamo sempre pensato che sull’attenzione alle persone che lavorano da noi”, ha spiegato il Presidente Roberto Giadone, “si pongano le fondamenta di un’azienda sana, che può crescere valorizzando tutte le risorse, quelle del territorio e quelle umane, e contribuendo al benessere della comunità in cui opera. Abbiamo sempre puntato alla fidelizzazione, con maestranze che lavorano con noi sin dalla nascita dell’azienda: non a caso la resa oraria di chilogrammi lavorati è tra le più elevate del territorio. Natura Iblea è sopratutto un luogo in cui chi lavora sta bene e trova spazio per il suo presente ed il suo futuro”.

Così dopo le iniziative per i ricongiungimenti familiari e il resto delle politiche di integrazione delle varie etnie presenti all’interno dell’azienda (tra le altre cose tramite corsi di lingua e di formazione continua nella sicurezza, sostegno per gli alloggi, assistenza nelle pratiche burocratiche), lo scorso anno Natura Iblea ha avviato un altro progetto a beneficio del proprio personale: l’istituzione delle borse di studio per tutti i figli dei dipendenti. L’iniziativa è rivolta agli studenti che vanno a ultimare un ciclo scolastico, con l’intento di invogliarli a proseguire negli studi e arginare così l’odioso fenomeno degli abbandoni scolastici, e ha meritato la collaborazione e la partecipazione della Banca di Credito Cooperativo di Pachino.

“Mi commuove particolarmente”, ha raccontato oggi Giadone alla platea romana, “la storia di Erika, la figlia di due nostri dipendenti che si è appena laureata in Economia. Suo padre è stato per tanti anni il nostro capo magazziniere, per un incidente domestico ha dovuto lasciare il lavoro e da allora abbiamo assunto la moglie: tutta la famiglia di Erika, quindi, è da sempre parte integrante della nostra azienda. Non dimenticheremo mai i suoi occhi quando le abbiamo consegnato la borsa di studio davanti a tutti e due i suoi genitori. Ci gratifica enormemente sapere che una nuova generazione ha potuto e potrà completare i propri studi anche grazie al nostro aiuto”.

Non si fermano qui le iniziative a favore dei dipendenti da parte di Iblea: “Un’altra storia per noi significativa riguarda le lavoratrici del magazzino”, ha spiegato Giadone,Le signore ci avevano chiesto una televisione in sala mensa… la Direzione, invece, ha portato un giornale! Abbiamo infatti pensato di investire nell’abbonamento a una rivista, Vanity Fair, che potesse dar loro qualche stimolo interessante. La sperimentazione, che sembrava azzardata, ha dato i suoi frutti: oggi le signore mi dicono di essere contente della scelta, perché hanno argomenti di cui discutere tutte insieme, anziché chiudersi nell’ascolto di un televisore”.

Un altro ambito nel quale la società ha investito molto è stato quella della rinnovabilità e della tutela dell’ambiente: già nel 2011 l’azienda si era resa autosufficiente dal punto di vista energetico grazie alla costruzione di un impianto fotovoltaico da 200Kwh. Sono state costruite anche vasche di decantazione per la produzione di terreno ammendante, biologico e naturale, è stato implementato l’impiego di plastica riciclata per il rivestimento delle serre e, da gennaio 2018, è stata costruita una nuova stazione per lo stoccaggio delle materie prime secondarie e il riciclo dei rifiuti.

Giadone ha sempre promosso pratiche di legalità nel trattamento dei lavoratori nel Sud Est della Sicilia, spesso tristemente conosciuta al contrario per i soli fenomeni di sfruttamento e caporalato: “Abbiamo promosso e poi realizzato insieme a Confagricoltura Ragusa un protocollo d’intesa sulla legalità e sul trattamento dei lavoratori al quale ora gli associati devono attenersi pena l’immediata esclusione dall’associazione”.

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