Deliveroo, digital economy, gig economy, linguaggio, neologismi, Postmates, scelte linguistiche, Uber
Un recente articolo di Internazionale(1) racconta come le aziende della cosiddetta Gig economy –pensiamo a realtà come Uber e Postmates – che si basano sull’utilizzo di prestazioni lavorative temporanee utilizzino bizzarre locuzioni per definire le relazioni professionali.
Il Financial Times ha invece proposto di recente le linee guida sulle cose da ‘dire e non dire’ in Deliveroo, un’azienda del Regno Unito di consegne a domicilio: tra pagamenti ogni due settimane che diventano ‘fatture dei guidatori processate a cadenza quindicinale’ e divise che diventano ‘kit’, si assiste al trionfo della perifrasi. Siamo alla circonlocuzione, al ‘dire la cosa che si potrebbe dire in modo diverso’, ma nel nostro caso ancora meglio il ‘girare intorno alle parole’, che poi è anche un girare attorno con le parole. C’è sempre una sorta di circonvenzione –un inganno, una manipolazione– nel non voler dire le cose come stanno.