Tag: lavoro

, , ,

L’introduzione del Reddito di cittadinanza in Italia continua a dividere l’opinione pubblica, che si interroga sulla reale utilità del provvedimento per rilanciare il mercato del lavoro. L’ultimo allarme è stato lanciato da Confindustria, che ha evidenziato il rischio che la misura fortemente voluta dal Governo possa scoraggiare le persone nella ricerca di un impiego, in quanto la somma di 780 euro prevista dalla misura non sarebbe così distante dallo stipendio medio di un giovane Under 30 (830 euro, come calcolato dall’area Lavoro e Welfare di Confindustria). Leggi tutto >

gig economy

, ,

Gestire un’organizzazione, scriveva Mintzeberg, “è come tenere in ordine una casa […] dove i rubinetti gocciolano di continuo e la pol­vere riappare non appena la si è spazzata via” .

Ogni riflessione sulla pratica delle Risorse Umane do­vrebbe partire da qui. Perché l’oggetto di chi opera in queste funzioni non è tanto la persona, ma la persona che gestisce persone: il manager.

La primaria responsabili­tà della funzione è abilitare e supportare il management nell’esercizio del governo e dello sviluppo dei collabora­tori: un ruolo perciò di “management coach più che di business partner”, come recita una definizione in voga.

E non ci aiuta lo schematismo di teorie o di pratiche tan­to diffuse quanto celebrate dalle mode della formazione manageriale, come quella, per esempio, della leadership situazionale di Kenneth Blanchard o dell’analisi tran­sazionale di Eric Berne, che non sembrano reggere alla fluidità e alla velocità dei cicli di trasformazione del mon­do aziendale post moderno.

La semplificazione, quale è la riduzione della realtà a modelli, non ci aiuta, insomma, a fornirci strumenti idonei ad affrontare la complessità.

In questo quadro, chi si occupa di Risorse Umane si trova ad agire un po’ come nella disperata condizione dell’apprendi­sta stregone: prova a svuotare con un paio di secchi l’acqua che allaga la stanza, ma essa si riforma di continuo zampil­lando dal pavimento, dalle pareti, dal soffitto, nei punti più imprevisti.

La gestione delle persone, proprio come l’acqua nella stanza, riguarda infatti la componente più ‘liquida’ di un’organizzazione sempre più adattiva e priva di perma­nenze, in un’economia dove, come afferma Ikujiro Nonaka, “l’unica certezza è l’incertezza, l’unica fonte sicura di dure­vole vantaggio competitivo è la conoscenza”.

La persona, un tempo variabile dipendente dell’organiz­zazione, ora

è divenuta la variabile Leggi tutto >

lavoro business manager

, , ,

Nell’attività quotidiana dei Responsabili delle Risorse Umane, c’è un ostacolo difficile da superare che riguarda l’assunzione e/o il trasferimento di lavoratori extra-europei da parte delle aziende. Il tema della global mobility e del trasferimento internazionale di lavoratori è stato affrontato in maniera approfondita da LCA Studio Legale, che ha pubblicato le Corporate Immigration Guidelines 2018 per illustrare le regole e le novità su questo argomento.

“I Direttori HR riferiscono spesso grandi difficoltà nella gestione delle tematiche relative all’inbound, cioè l’importazione di Risorse Umane extra-europee, e anche riguardo all’outbound per esportare temporaneamente lavoratori in altre aree del mondo”, spiega Benedetto Lonato, Partner di LCA.

Lo studio legale accompagna le aziende italiane su tutte le tematiche relative all’inbound e l’outbound di lavoratori extracomunitari, curando sia gli aspetti autorizzativi sia quelli di natura giuslavoristica e previdenziale. Questi lavoratori “sono per la gran parte altamente specializzati, con competenze manageriali o tecniche di alto livello, e operano in società multinazionali o con sedi all’estero”.

Come spiega Alessia Ajelli,

Avvocato di LCA, Leggi tutto >

Camera dei deputati

, , ,

Il decreto Dignità del Governo Movimento 5 Stelle-Lega è legge. Il 31 ottobre 2018 è la data di entrata in vigore della nuova normativa sul lavoro, che sostituisce il Jobs Act e –anche dopo la sua approvazione in Parlamento– continua a sollevare numerose polemiche.
A far discutere sono alcuni provvedimenti che, secondo i critici, avrebbero il demerito di irrigidire il mercato del lavoro e non creerebbero realmente occupazione stabile, contrariamente agli obiettivi dell’esecutivo, che puntava a combattere la precarietà con questo decreto.
Tali modifiche riguardano in particolare la reintroduzione delle causali per i rinnovi contrattuali e la quasi totale equiparazione della somministrazione ai contratti a termine, un tema che coinvolge direttamente le Agenzie per il lavoro (APL).

Dalla discussione, che in questo periodo si è concentrata sugli aspetti tecnici della nuova legge, sorge un’altra domanda più generale: c’era bisogno di un decreto per dare dignità al lavoro?

Per chi considera insufficiente o sbagliata l’azione del Governo, rendere dignitoso il lavoro è infatti qualcosa che va ben oltre un decreto che introduce limiti e sanzioni, seppur con la nobile intenzione di aumentare l’occupazione stabile nel nostro Paese.
Il mondo del lavoro sta cambiando velocemente e, parallelamente, cambiano le competenze necessarie ad affrontare le nuove sfide: non è più il posto fisso a fare la differenza, ma altri fattori come le tutele, la formazione dei lavoratori e anche il welfare, oltre al rispetto delle regole da parte degli imprenditori.

Pietro Ichino, Giurista, ex Senatore e socio dello Studio Legale Ichino Brugnatelli e Associati, ha sottolineato un aumento del tasso di complessità e rigidità della nuova normativa rispetto a quella precedente. In particolare, la reintroduzione della causale nei rinnovi dei contratti a termine “crea incertezza circa l’esito dell’eventuale giudizio, producendo così un aumento del contenzioso”.

L’obbligo della causale (che deve avere esigenze estranee all’attività ordinaria e non programmabili) si applica anche alle assunzioni a termine da parte delle agenzie, quando il lavoro presso l’azienda utilizzatrice supera i 12 mesi. Per Ichino, l’equiparazione tra somministrazione e contratti a termine “ignora da un lato che l’agenzia coniuga l’esigenza di flessibilità dell’utilizzatore con quella di continuità del lavoratore, dall’altro che il lavoro somministrato costa più di quello dipendente”.

Per far luce su questi temi, abbiamo cercato di capire il punto di vista di Assolavoro (l’Associazione delle agenzie per il lavoro), di alcune APL e di altri addetti ai lavori.

Per proseguire nella lettura dell’articolo, leggi il numero di ottobre di Persone&Conoscenze.
Per informazioni sull’acquisto di copie e abbonamenti scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)

Cookie Policy | Privacy Policy

© 2019 ESTE Srl - Via Cagliero, 23 - Milano - TEL: 02 91 43 44 00 - FAX: 02 91 43 44 24 - segreteria@este.it - P.I. 00729910158
logo sernicola sviluppo web milano