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di Enzo Marigonda
“Esiste la possibilità di stare in gruppo online”: è facile supporre che ciò sia vero, e cioè che esista una ‘vita relazionale’ sulla Rete. Ma le proposte di interazione –strutturate a priori e gravemente limitanti– offerte da Facebook e da altri simili luoghi virtuali, non aiutano certo a capire ‘come fare’. Perciò la riflessione proposta in questo articolo, solidamente fondato su studi psicosociologici, può essere di grande aiuto a chi, in azienda, intenda usare Portali interni, Social Network, o piattaforme di lavoro collaborativo, per favorire l’interazione tra dipendenti e collaboratori; o anche, specificamente, per sostenere il funzionamento di specifici ‘gruppi di lavoro’ attraverso attività online. Lo strumento tecnologico è utile, ma serve l’esperienza di chi sappia guidare le persone verso la consapevolezza, fino a far dire loro: “ma allora faccio parte di un gruppo”, “c’è davvero un gruppo”.