Tag: Aristotele

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di Lucia Landi

Scritto più di 2000 anni fa, L’arte della guerra è un manuale per il generale che aspira all’eccellenza, ma è anche un testo fondamentale per ogni uomo che aspiri a fare il salto di qualità nelle proprie relazioni, lavorative o personali. Da alcuni anni tali insegnamenti sono stati studiati e interpretati a servizio dei manager e di coloro che sono chiamati a decidere la sorte delle imprese e delle risorse aziendali, che vogliono vincere ed essere consapevoli delle proprie armi e potenzialità. Alcuni insegnamenti fondamentali di quest’opera ne fanno una pietra miliare, guida assolutamente moderna: la razionalità lucida con cui esaminare i mezzi e i fini della strategia; la lungimiranza con cui valutare e adottare le decisioni, l’adattabilità alle mutevoli condizioni dell’ambiente esterno. L’insegnamento che colpisce è: la vittoria non è una vittoria a tutti i costi. È necessario bilanciare esigenze, valutare e mediare. Siamo nell’epoca della ‘win win solution’: può capitare che per vincere entrambi tutti rinuncino a qualcosa, per ottenere −apparentemente− meno di quanto prefissato. Un’azienda sarà vincente se tutte le abilità, competenze, conoscenze saranno messe a fattor comune e a beneficio di molti, perché le battaglie non si combattono e, soprattutto, non si vincono da soli. Leggi tutto >

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Quest’anno l’azienda affronterà tra­sversalmente il tema della responsabi­lità, argomento sicuramente ampio e un po’ figlio del tema dell’anno scorso, la cultura dell’alibi e le sue nefaste con­seguenze. ‘Responsabile’ per Aristotele (Etica Nicomachea, III, 1113 b 1114 a) è co­lui che porta in sé il principio dei suoi atti, ovvero colui che ne è la sorgente e l’origine. Costui, per il filosofo greco, è il ‘padre dell’atto’. Il concetto di responsabilità può essere esplorato e approfondito da tanti pun­ti di vista, etico, filosofico, religioso, medico, scientifico, giuridico, politico, solo per fare degli esempi. Bridge Partners, senza intenzioni di svilire il dibattito o la riflessione, ma allo scopo di focalizzarla su un preciso aspetto e su questo dare il proprio con­tributo, vuole, nel corso di quest’anno, considerare la responsabilità come leva di potenza per l’essere umano. L’in­tento è provare a legare il concetto di responsabilità a quello della sua assun­zione consapevole e del suo riconosci­mento come strumento di crescita. Al di là di come la si concepisca, spesso si osserva che, nelle dinamiche relazio­nali, si tende a rifuggire dalla respon­sabilità, preventivamente o successi­vamente all’accadere di qualcosa. Con quanta frequenza si violano accordi, si attribuiscono a cause terze le conse­guenze dei propri gesti, ci si autoassolve con varie giustificazioni, e così via, fino ai gesti più banali come mettere in copia mille persone nelle nostre mail… Così tutti sanno e non si hanno colpe. Forse ci portiamo dietro il retaggio concettuale che ha sempre abbinato il concetto di responsabilità a quello di espiazione o risarcimento, posto che, senza volere fare polemi­ca, ma limitando la que­stione ad un aspetto ana­litico, nel nostro paese la questione è molto più teo­rica che pratica, visto che responsabilità e pena non vanno spesso a braccetto. Questo abbinamento tut­tavia, concettuale o anche pratico che sia, può farci rifuggire dalle nostre re­sponsabilità. Leggi tutto >

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