Tag: Adriano Olivetti

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Il 22 novembre 2008, a Milano, si è raggiunto il tutto esaurito. Non era più possibile iscriversi per partecipare a un evento che vedeva presenti 150 ex dipendenti Olivetti, degli oltre mille collegati in Rete, nel ricordo del Centenario dalla fondazione di Olivetti. In modo spontaneo, venditori, dirigenti, tecnici, progettisti, formatori che hanno dato vita a Olivettiani.org, si sono incontrati per il piacere di rivedersi e di parlare della vita trascorsa in Olivetti. Così come già avviene in Spagna, Inghilterra, Danimarca, Belgio. Persone&Conoscenze ha dedicato all’evento la storia di copertina del numero 45 della rivista, da cui traiamo un estratto per celebrare l’inserimento di Ivrea, la ‘città ideale’ di Adriano Olivetti, nell’elenco del Patrimonio Unesco. Leggi tutto >

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Dietro le parole – di Francesco Varanini –

Siamo HR Specialist. Siamo ormai abituati alla sigla HR, sintesi dell’inglese Human Resource.
Spero che giocando con le parole, dicendo quindi: ‘Risorse Umane e non Umane’ –come facciamo con il titolo degli eventi che questa rivista organizza– si sia stimolati a ragionare sul senso.
Concordo in ogni caso con chi sostiene che avremmo molti motivi per rivalutare l’espressione Direzione del Personale. Per fare un passo in avanti, si potrebbe però forse fare ancora un passo indietro, tornando a dire, come si faceva negli Anni Cinquanta del secolo scorso, Ufficio del Personale.
I due esemplari luoghi di lavoro, l’ufficio e l’officina, sono in origine lo stesso luogo. Dietro sta la radice op, che esprime l’idea del ‘lavorare con le proprie mani’. Di qui opus, ‘opera’. Il lavoro è ‘fare l’opera’.
Il latino officina, contrazione di un precedente opificina, discende da opifex, ‘colui che fa l’opera’,‘operaio’, ‘artigiano’. L’espressione officium ha la stessa origine, ma passa presto dal designare il ‘luogo del lavoro’ al significare il ‘senso del lavoro’. Impleo officium: ‘compiere il proprio dovere’. Officio fungor: ‘fare il proprio dovere’. E dunque: funzione, carica, servizio, compito, impegno. Dovere, in senso filosofico e morale, ma anche politico, sociale, ed anche religioso: l’ufficio è ‘funzione liturgica’; si celebrano gli ‘uffici divini’.
Il significato del lavoro contribuisce a ricordarci che l’ufficio è una cosa seria, che non possiamo prendere alla leggera. Per questa via arriviamo al significato profondo del ‘lavorare al Personale’, significato che svanisce se ci contentiamo di essere ‘HR specialist’.
C’è in gioco uno speciale obbligo morale legato alla funzione esercitata. Nell’idea dell’officium, più che nell’idea della direzione, sta forse il senso profondo del compito “arduo, spesso incompreso” –sono parole di Adriano Olivetti– che il Direttore del Personale è chiamata ad assolvere: creare le condizioni perché ognuno possa lavorare nel modo più fruttuoso, ma anche più dignitoso Leggi tutto >

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Armi e Bagaglio – di Livio Macchioro –

Benessere organizzativo nel lavoro – Una definizione

“Per ‘benessere organizzativo’ (vale anche il corrispondente inglese ‘wellness’, ndr) si indicano tutte le misure volte a promuovere e tutelare il benessere fisico, sociale e psicologico di tutti i lavoratori. Numerosi elementi concorrono al raggiungimento del benessere organizzativo: progresso di carriera, autonomia, responsabilità, riconoscimenti, soddisfazione; cooperazione, flessibilità, mobilità, sicurezza, fiducia. I cambiamenti organizzativi e il clima di competizione sono spesso cause scatenanti di conflitti di ruolo, cattiva gestione risorse umane e non, insoddisfazione e demotivazione personale. Fondamentale è l’impegno da parte non solo dei singoli lavoratori ma soprattutto dell’organizzazione aziendale di prevenire tali disagi e contrasti. Dare una definizione precisa di benessere lavorativo non è così semplice. Esso risulta essere combinazione di più elementi […] al fine di conseguire un comune obbiettivo di crescita e produttività. I fattori che contribuiscono a minare la condizione di benessere negli ambienti e luoghi di lavoro sono principalmente la mancanza di organizzazione e programmazione del lavoro, la fatica, ritmi veloci, l’incertezza relativa al ruolo da svolgere, la mancanza di controllo del proprio lavoro, le richieste superiori alle proprie capacità, la cattiva strutturazione e vivibilità dei luoghi di lavoro; relazioni e comunicazione interpersonale, fattori di igiene del lavoro. La mancata realizzazione di una buona cooperazione tra singolo e organizzazione lavorativa può comportare numerosi problemi per entrambe le parti, di carattere economico e di carattere psicosomatico”. (Fonte Wikipedia). Leggi tutto >

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