Sipo Ceccherini

Sipo, la PMI familiare strutturata come una grande azienda

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Una piccola azienda agricola le cui radici risalgono agli Anni 50, capace di trasformarsi nel corso dei decenni successivi in un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti, grazie al lavoro di una famiglia arrivata oggi alla terza generazione. È questa la storia di Sipo, impresa romagnola protagonista del settore dell’ortofrutta.

A scrivere l’inizio di questa storia sono stati Dario Ceccarini e il figlio Franco, che vendevano i loro prodotti nei mercati rionali del territorio.

Con il passare del tempo, Sipo ha stretto rapporti commerciali con la Grande distribuzione organizzata (Gdo) in un’ottica pro-consumatore, come racconta Massimiliano Ceccarini, figlio di Franco e oggi General Manager dell’azienda:

“Nel 1985, dopo un viaggio in Svizzera, abbiamo deciso di portare sul mercato i prodotti di quarta gamma, cioè le insalate pronte al consumo. Ciò ha richiesto un grande investimento e un forte rischio imprenditoriale, ma si è rivelata una mossa giusta”.

La svolta organizzativa è arrivata nel 2008, l’anno della crisi globale che ha colpito anche questa piccola impresa romagnola. “In quel periodo abbiamo deciso di ridefinire il nostro assetto creando due società:

Sipo Srl, proprietaria dei brand e dedicata allo sviluppo commerciale sul mercato”, con a capo Massimiliano Ceccarini, “e N.I.C.O., cooperativa dedicata alla produzione, al confezionamento e alla distribuzione dei prodotti”, diretta dalla sorella Simona che si occupa anche della Direzione Risorse Umane.

Seppur con due ragioni sociali diverse e ciascuna con la propria autonomia finanziaria e indipendenza, le due aziende sono nate dalla stessa famiglia, che ha deciso di strutturarsi in questo modo per affrontare il difficile periodo della crisi.

Un’ulteriore criticità è stata quella del passaggio generazionale, mai facile in qualsiasi impresa, “che ha comportato scelte dolorose, ma abbiamo capito che per garantire lunga vita a un’azienda è necessario puntare sull’organizzazione oltre che sulle persone, così da poter affrontare le sfide del mercato con una struttura adeguata”.

Oggi Sipo conta su un fatturato di 6,5 milioni di euro, lancia sul mercato ogni anno nuovi prodotti (come gli spaghetti di verdure e i mix pronti in pochi minuti) ed è un’azienda che punta sull’innovazione tecnologica e sul rispetto per l’ambiente attraverso la creazione di impianti di ultima generazione e l’utilizzo di packaging compostabili.

Non solo: nello staff ci sono anche un nutrizionista e uno chef, sintomo dell’attenzione per lo studio del prodotto.
La formazione dei dipendenti viene svolta sia da agenzie esterne sia attraverso apposite riunioni dei vari reparti aziendali.

Pur essendo una piccola impresa a gestione familiare, infatti, Sipo si è strutturata al suo interno come una grande azienda, con diversi reparti e persino un ufficio stampa con un grafico.
“Negli anni abbiamo avuto conferma che le relazioni interpersonali vengono prima di tutto”, afferma Ceccarini.

“Bisogna saper creare sinergie all’interno delle aziende, perché la ‘contaminazione’ tra personalità e professionalità diverse contribuisce a dare forza alle imprese e ne garantisce la continuità, generazione dopo generazione”. E papà Franco? “È andato in pensione ed è tornato a fare l’agricoltore, la sua passione”.

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