Sapa Group, autorevolezza e clima disteso

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Nata come impresa artigiana per poi trasformarsi in una realtà industriale di dimensioni internazionali, Sapa Group ha sempre affrontato i cambiamenti cercando di trarre vantaggio dalle difficoltà. Di fronte all’avvento della robotica e alle trasformazioni legate all’automazione, l’azienda ha scelto di puntare sulle persone.

“Più che di riduzione del personale, si dovrebbe parlare di innalzamento delle competenze”. Giovanni Affinita è Executive Director di Sapa Group, nonché seconda generazione al timone del gruppo insieme ai fratelli Mariangela e Antonio, e con la madre Dora.

L’azienda di componentistica per auto guidata dalla famiglia Affinita è abituata a darsi da fare. Così quando il settore dell’auto ha subito un ribassamento di mercato, Sapa ha puntato sui brevetti. Negli ultimi anni quelli messi a punto dall’azienda campana sono più che raddoppiati, fino al famoso processo brevettato One-Shot™ che riduce i passaggi produttivi per ottenere migliori performance di peso e di costo.

Oggi non teme la robotizzazione, ma scommette sulla crescita delle competenze di tutto il personale. A qualsiasi livello di responsabilità. “Le competenze tecnologiche a parità di livello sono aumentate”, precisa Affinita.

“Se fino a qualche tempo fa la persona che movimenta i materiali in magazzino lavorava su carta e penna, oggi tutto il lavoro di data entry è stato assorbito da chi fa movimentazioni in magazzino. Maggiori competenze significano anche maggiore responsabilità, per questo si sono ridotti i ruoli non critici all’interno delle aziende: se prima il rapporto tra chi svolgeva un’attività di responsabilità e chi un lavoro manuale era di 1 a 100, oggi forse è di 10 o addirittura 20 a 100”.

In anni di globalizzazione digitale, per Affinita il vero tema riguarda l’apertura del mercato e la capacità delle aziende di fronteggiare competitor sempre più distanti. I concorrenti oggi non sono più a pochi chilometri di distanza né soggetti alle stesse condizioni e legislazioni. “Soprattutto in un Paese come il nostro, ciò che può davvero aiutare ad avere un ruolo guida è mantenere una professionalità alta, grazie al continuo affinamento della tecnica”, sottolinea Affinita.

Peccato che trovare le competenze necessarie nel mercato del lavoro stia diventando sempre più complesso. Anche Sapa Group avverte lo scollamento tra i percorsi professionali e accademici e le professionalità richieste in azienda. Non a caso il gruppo ha dato vita a un’accademia interna e punta sulla crescita interna degli stagisti. Peculiare è poi l’idea di scommettere sul rientro di ‘cervelli in fuga’.

“Abbiamo bisogno di manutentori, ma se prendiamo un ragazzo senza esperienza occorre almeno un anno di formazione perché possa entrare come figura junior. Lo stesso vale per ingegneri e amministrativi. Spesso quando abbiamo bisogno di persone formate, lanciamo ricerche per chi ha sviluppato esperienza sul campo all’estero o al Nord Italia e magari vuole rientrare in Campania”.

Infine, c’è il capitolo formazione. Sapa Group oggi è un’azienda con oltre 1.700 dipendenti: sono cresciuti i numeri ed è cambiata anche l’organizzazione del lavoro. Pure a livello manageriale. “Oggi gestire una squadra, fare valutazioni del personale, deliberare task e attività di monitoraggio, persino scrivere una mail non è lo stesso di cinque anni fa”, ammette Affinita. L’azienda ha perciò deciso di investire in formazione per i primi livelli sul micro management, per affinare la capacità dei suoi uomini di pensare in maniera strategica.

Da sette anni una voce del budget è sempre dedicata alla formazione. “Se un tempo si pensava di poter gestire un team con autorità, oggi c’è bisogno di autorevolezza e insieme di un clima disteso e informale”, conclude. “Le persone hanno bisogno di un forte coinvolgimento. Nostro padre Angelo Affinita, fondatore dell’azienda, diceva che è l’uomo a fare la differenza. Noi continuiamo a credere in questa verità”.