Runu Torino 2018, la sfida HR è attrarre le competenze giuste

Attrarre le competenze giuste non solo per l’azienda, ma anche per il ruolo da ricoprire, cura dello sviluppo personale e identificazione dei Kpi utili ad aumentare le performance aziendali. Sono queste le principali sfide che la Direzione del Personale delle principali aziende piemontesi devono affrontare in questo scenario. È quanto emerge dall’indagine realizzata da OD&M Consulting, società del network di Gi Group, in collaborazione con ESTE, presentata in occasione della tappa di Torino di Runu 2018.

A illustrare i risultati della ricerca Sfide HR è stata Simonetta Cavasin, Amministratore Delegato di OD&M Consulting, che ha raccontato come il lavoro svolto nell’ambito della ricerca abbia permesso di tracciare lo stato delle funzioni HR e valutare quali fossero, secondo il campione degli intervistati, le sfide che attendono la Direzione del Personale nel 2018.

Grazie alle risposte di oltre 120 partecipanti (il 60% appartiene a organizzazioni di medie dimensioni) è stato possibile confrontare esperienze e opinioni di professionisti HR di aziende italiane con un focus su quelle piemontesi. Dai dati raccolti è emerso come la funzione HR è riconosciuta in maniera preponderante dagli intervistati come strategica (oltre l’86% a livello nazionale, nel 91% per quanto riguarda il Piemonte).

L’analisi e la misurazione dell’efficacia degli interventi HR avviene per la maggior parte degli intervistati tramite Kpi, in aggiunta più della metà dei Responsabili delle Risorse Umane misura l’impatto delle azioni implementate nel proprio ambito anche sui risultati aziendali.

Non è da sottovalutare neppure l’apporto garantito dall’HR Analytics, anche se, in questo caso, la platea è risultata più ‘divisa’ con il 42,6% che si schiera a favore di questa soluzione per guidare le performance aziendali e supportare le scelte strategiche e il 30% che si trova in disaccordo (i neutrali in questo caso sono stati circa il 27%). Stesso discorso riguarda l’utilizzo di quest’ultimi nell’ambito del decision making con percentuali pressoché identiche a dividere la platea.

Competenze e professioni più ricercate in Piemonte

Di competenze chiave per questo nuovo mercato del lavoro ha parlato Cetti Galante, Amministratore Delegato di Intoo, società di Gi Group, che ha evidenziato come l’occupazione in Piemonte si concentri soprattutto nell’area metropolitana di Torino, dove gli occupati sono cresciuti passando dai 928mila del 2016 ai 938mila del 2017 e i disoccupati sono scesi da 108mila a 97mila (-10%). A peggiorare sono stati invece i bacini di Alessandria e Novara, gli unici con un tasso di disoccupazione superiore all’11%, mentre si è mantenuta stabile l’occupazione ad Asti. Resta confermata la posizione di eccellenza di Cuneo, con il tasso di occupazione al 73,9% e quello di disoccupazione al 6,1%. In calo, infine, l’occupazione nel VCO (-2mila unità) e nel Vercellese (-1.000).

A fronte di questo scenario, Galante ha illustrato quali sono le posizioni più ricercate in Piemonte. Si tratta, come spiegato dall’AD di Intoo, di nuove professioni più o meno legate alle nuove tecnologie, dagli esperti nel trattamento dei dati alle figure deputate a gestire progetti complessi fino ai Direttori di Stabilimento: Email Marketing Manager, Sales Lead Generation, Chief Digital Officer, ma anche Data Protection Officer, Project Manager o Program Manager.

Diversi i profili più richieste tra i manager: Chief Digital Officer e Project Manager (coordinare il processo di trasformazione digitale in azienda), Social Media Manager, Cyber Security Manager, Plant Manager-Responsabile di stabilimento-Program Manager. I profili più richiesti tra i white collar sono: App Developer; Big Data expert-Data Scientist e Data Architect; SEO specialist e Cloud architect.

Le aziende alla sfida della gestione delle persone

A commentare i dati della ricerca di OD&M-ESTE, nella tappa di Torino di Runu 2018, sono stati alcuni rappresentanti di aziende che hanno condiviso le loro esperienze in ambito HR.
Per esempio Lara Ponti, Consigliere di Amministrazione e Organization e HR & Development Manager dell’omonima azienda, ha raccontato il processo di Change management attuato nell’azienda, con tutti gli stimoli e le vicissitudini che questo ha comportato.

L’HR transformation all’interno di Avio Areo, ha raccontato Barbara Preti Direttore delle Risorse Umane, si è sviluppato attorno a tre assi principali: gruppi di lavoro cross-funzionali, Smart working e Performance development. Preti ha voluto sottolineare come per rispondere ai rispondere ai nuovi paradigmi dell’Industria 4.0 siano richieste capacità attitudinali almeno quanto quelle tecniche.

Sul tema della valorizzazione e delle policy per trattenere le giovani risorse è intervenuto Adriano Gallea, HR Italia Manager di Prima Industrie e Finn-Power.

Silverio Petruzzellis, HCM Solution Manager di Talentia Software, ha invece sottolineato come le soluzioni di una piattaforma HR possano garantire la massima flessibilità ai processi organizzativi grazie all’abilità di consolidare informazioni su persone e organizzazione e allo stesso tempo conservare le specificità di ogni sua parte.

La gestione del personale è legata a doppio filo al successo di un’organizzazione: è questa la testimonianza di Paolo Costa, fondatore di Febametal, azienda che grazie a una attenta gestione di risorse e personale è riuscita a crescere anche nei periodi più cupi dell’ultima crisi finanziaria (tra il 2010 e il 2016).

Sempre nel settore dal settore della siderurgica è giunto un altro contributo prezioso alla discussione: Pier Maria Minuzzo, Responsabile Direzione Risorse Umane di Cogne Acciai Speciali, ha voluto sottolineare come il fenomeno dell’Industria 4.0 abbia avuto un impatto forte anche nell’ambito della gestione del personale. Per Minuzzo l’HR è fondamentale ridefinire l’organizzazione, definire i nuovi ruoli e accompagnare il cambiamento anche con la riscoperta della ‘scuola di fabbrica’.

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