Master in Direzione del Personale, ripensare il ruolo dell’HR

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Nel tempo delle grandi mutazioni, un aspetto sempre più evidente va emergendo nel rapporto fra grandi, medie e piccole imprese: è il valore delle persone che in ogni contesto può fare la differenza. Saper gestire le Risorse Umane sta diventando – dove più, dove meno – un punto di forza di molte organizzazioni.

È ormai opinione diffusa nelle aziende che stanno innovando e nei manager che vogliono uscire dalle attuali difficoltà di crisi per aprire nuove vie alle esigenze di Industria 4.0 che per innovare bisogna investire in Risorse Umane.

Occorrono nuove competenze, per avere a disposizione ‘menti d’opera’ e non accontentarsi della sola manodopera appena o poco qualificata. Il personale, anche nelle piccole aziende, non può più essere affidato al solo buon senso di chi conduce quotidianamente l’attività aziendale, alle prese con i tanti problemi posti dalla società complessa.

Ripensare il ruolo e il ‘peso’ delle Risorse Umane in ogni tipo di organizzazione e nelle PMI in particolare ha contribuito ad attivare un’attenzione dedicata alla realtà produttiva sammarinese. La piccola Repubblica di San Marino, dopo tempi fortunati di benessere diffuso, ha vissuto pesanti momenti di crisi che sta cercando, proprio in questi anni, di superare. Le associazioni di categoria stanno rilanciando produttività e produzione, puntando a una convinta azione formativa a più livelli.

Delle esigenze emerse si è fatto carico la locale Associazione Nazionale degli Industriali di San Marino (ANIS), con tutta una serie di proposte formative rivolte al sistema delle imprese e puntando anche a suggerire alle PMI come ‘governare’ l’organizzazione dei propri collaboratori. Da questa lungimirante visione nasce l’idea di un master che punti a preparare una nuova figura del Direttore delle Risorse Umane.

In questa logica, diventa allora sempre più strategica la funzione di questo manager che viene a configurarsi come uno dei partner insostituibili del business e, nello stesso tempo, il mediatore culturale delle diversità di talenti e di sensibilità che connotano oggi chi lavora in azienda.

Chi è il Responsabile Risorse Umane (RRU)

benessere easy welfareUna volta si riteneva questo ruolo come necessario retaggio esclusivo delle grandi imprese; oggi la vitalità multiforme delle PMI sta percependo la necessità di attrezzarsi con una funzione specifica in grado di selezionare, acquisire, ritenere e far crescere sul piano produttivo e sul piano personale i propri collaboratori.

Questo fenomeno ha suggerito l’idea di offrire anche alle PMI l’opportunità – graduale nel tempo – di un primo livello di master breve per avviare processi di sensibilizzazione per le aziende e per quanti volessero avvicinarsi al tema della Direzione delle Risorse Umane. Il buon risultato della prima edizione, pur nella sua sperimentale forma di primo impatto, ha suggerito una nuova formula più consistente nella durata e nella diversità delle aree formative.

Non è sempre facile oggi tentare di andare contro corrente, eppure la turbolenza multiforme indotta dalla globalizzazione invita a cercare vie nuove, ma specialmente a cercare senso e significato nuovo per la nostra azione, anche ricorrendo a terminologie più coerenti con le logiche adottate.

A molti oggi può sembrare un fatto scontato parlare indistintamente di personale, di dipendenti, di follower, di collaboratori, di risorse umane senza scoprire il senso più profondo di persone che lavorano. Sicuramente non sono sinonimi né termini equivalenti per esprimere un concetto che interpreti il significato più coinvolgente di risorse umane. Viene infatti da chiedersi: cosa c’è di più impersonale nel termine “personale”? Così potremmo dire di “dipendente”, come evocazione del fordismo più rigido. Siamo già su un altro piano di saggia valorizzazione se, invece, si parla di “collaboratori” o di “risorse umane” anche se certa idea di strumentalità la troviamo ancora in quest’ultimo termine.

Tutto sommato si vorrebbe solo dare maggiore importanza alle relazioni con i propri collaboratori, fra l’esigenza di un maggior benessere sul lavoro e l’impegno di una più dichiarata produttività aziendale. Il master di San Marino ha scelto un significato più aggiornato con la definizione di Responsabile Risorse Umane (RRU), con esplicito riferimento, nei vari incontri, alle ‘persone che lavorano’.

In tutta questa argomentazione l’obiettivo dichiarato è l’intento di ripensare il ruolo del RRU e accompagnarlo nella morfogenesi della sua funzione: da elaboratore di buste paghe a ruolo strategico orientato al business, trasformando le strategie in risultati e liberando energie nelle persone. Chi oggi può liberare energie se non colui che sente la responsabilità del gruppo, un leader che sa guidare a gestire la complessità di tutti i giorni. Lo conferma una ricerca europea del 2014: il 60% dei Direttori HR anche nelle PMI è alle prese con un cambiamento di mentalità e di competenze, lo sviluppo della leadership diffusa e con l’esigenza di una comunicazione organizzativa interna-esterna.

 

L’articolo completo sarà pubblicato sul numero di luglio-agosto di Persone&Conoscenze.
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