Le statistiche parlano chiaro: l’Italia non è un Paese per genitori. Un tasso di disoccupazione femminile, in particolare delle madri, tra i più alti in Europa, la difficoltà nel conciliare vita privata e impegni professionali, gli ostacoli di carriera e di crescita salariale, una scarsissima offerta di servizi educativi per l’infanzia e tanta, tanta solitudine: l’indagine Le Equilibriste – la maternità in Italia, promossa da Save the Children e pubblicata nel maggio 2019 evidenzia una condizione molto critica per chi decide di mettere al mondo un figlio nel nostro Paese.

“Siamo in una situazione di stallo totale nei confronti della genitorialità e ognuno di noi è chiamato a supporto di questa missione sociale”, spiega Sabrina Colombo, ideatrice e Fondatrice di Mastermamma, progetto di valenza sociale che cerca di dare il suo contributo a quell’equilibrio lavoro-famiglia tanto auspicabile sia per i singoli dipendenti-genitori che per l’intera società.

“Viviamo in un’era in cui abbiamo un decremento delle nascite allarmante e moltissime neo mamme lasciano il lavoro in quanto non sostenute nel loro percorso di madri e professioniste”. In questo contesto sociale di grave difficoltà, un ruolo determinante è svolto “proprio dalle aziende, che sono sì realtà imprenditoriali – e quindi devono avere un focus sul business – ma sempre più, per fortuna, cominciano ad averlo anche sulle proprie persone, iniziando a considerarle come una forza e un valore. Genitori in primis, perché si tratta di persone che gestiscono persone molto piccole, che però un giorno costruiranno il nostro stesso futuro”.

Un percorso a 360 gradi

Proprio da questa consapevolezza nasce il progetto Mastermamma: “Abbiamo pensato di offrire un percorso completo, accompagnando le madri e i padri dall’idea di diventare genitori fino all’adolescenza dei propri figli, cercando, insieme con un nutrito team di nostri professionisti, di rispondere alle problematiche più diffuse di ordine ginecologico, pediatrico ma anche psicologico e aiutandoli in modo concreto a gestire questo enorme cambiamento in atto nella loro vita”.

Sono più di 150 i corsi proposti da Mastermamma, divisi in quattro macro-aree tematiche e 25 sezioni e realizzati da un team di 15 ginecologi, ostetrici, pediatri e psicologi, che aiutano i neogenitori a vivere nel modo migliore possibile le fasi pre-durante-post arrivo di un bebè in famiglia.

Fasi bellissime, certo, ma anche molto complicate, perché “i genitori sul lavoro sentono forte il tema della performance, il dover mostrare che anche in part time o allattamento riescono a gestire tutto, conciliando le esigenze professionali con quelle familiari”, spiega Colombo. “Ma d’altro canto convivono con un grandissimo senso di colpa quando devono lasciare i figli a nonni e babysitter. La mamma, soprattutto, avverte fortemente il distacco dal bambino e l’azienda deve cogliere questo aspetto, non può rimanerne indifferente”.

Aziende al fianco dei dipendenti genitori

Scegliendo percorsi di questo tipo, l’azienda è così in grado di offrire un servizio e un supporto concreto alla formazione genitoriale dei propri dipendenti sostenendoli nel percorso di crescita dei loro figli, dal concepimento all’adolescenza, e nella creazione di un rapporto con loro. Il tutto tramite un servizio digitale, agile, flessibile e fruibile in qualsiasi luogo e da qualsiasi persona (quindi anche da nonni, tate e parenti) o momento della giornata, su qualsiasi device.

Dai corsi pre-parto alle dinamiche psicologiche in gravidanza, a quelli su tematiche specifiche che coinvolgono – su più livelli – i bambini dagli 0 ai 12 anni, passando per le utilissime strategie di primo soccorso, le vaccinazioni, fino all’adolescenza dei ragazzi, con tematiche attuali come bullismo e cyberbullismo. E poi, ancora, corsi specifici sulla genitorialità, che seguono passo dopo passo mamme e papà guidandoli nel cambiamento e nella vita e crescita del figlio.

“Mastermamma è un abbonamento di formazione genitoriale che ha un valore estremamente importante: con un piccolo gesto, l’azienda dimostra concretamente di essere al fianco del genitore, di non esserne indifferente, tanto che molte lo adottano proprio come ‘fiocco di benvenuto’ in caso di maternità e paternità dei propri dipendenti”, conclude la Fondatrice. Perché quello della genitorialità “è un tema dal quale non possiamo più esimerci e ognuno di noi è chiamato a rispondere”, quindi, “non possiamo aspettare che gli altri facciano qualcosa: abbiamo i mezzi per agire e dobbiamo farlo subito”.

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