Il coaching al fianco del Direttore HR

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La difficoltà a trovare le persone giuste non è un tema che riguarda solo le aziende e la Direzione del Personale. Anche i player della formazione sono chiamati a dare il proprio contributo.

D’altra parte, recenti indagini segnalano che il 37% delle aziende italiane riscontra difficoltà nel trovare lavoratori con le giuste competenze –il dato più alto di sempre– e che questa percentuale sale addirittura al 62% nelle imprese di medie e grandi dimensioni.

“Si tratta di una realtà che anche noi che ci occupiamo di coaching, formazione e di sviluppo di carriera tocchiamo con mano quotidianamente”, esordisce Sabrina Colombo, ICF ACC Coach & SrBusiness Consultant di Colombo Coaching and Consulting.

Dal suo osservatorio a stretto contatto con le aziende, emerge che le maggiori richieste del mercato del lavoro sono quelle “figure legate al mondo digitale sempre più influenzate dall’Intelligenza Artificiale o dal Machine learning o vicine al contesto di vendita o di customer care”: “Parliamo naturalmente di moderni Responsabili di Sviluppo delle Vendite e del Customer Care, con competenze di management, business development, pianificazione finanziaria…”.

Secondo Colombo, la diretta conseguenza è che “da una parte ci sono diverse opportunità da cogliere per chi si affaccia al mondo del lavoro”, ma dall’altra c’è “un enorme cambiamento da gestire nelle aziende”: “Si parla di cambiamento di business model, di processi, di cultura aziendale, di conciliazione fra varie visioni e abitudini diverse a seconda delle persone e delle generazioni”.

Il nuovo ruolo delle Risorse Umane

“Implementare processi o modelli nuovi in azienda senza supportare adeguatamente il cambiamento delle persone e delle culture aziendali significa rendere fallimentari gli sforzi e gli investimenti profusi dall’azienda, come dimostra anche una recente ricerca di Assochange datata ottobre 2018 secondo cui i cambiamenti falliscono principalmente in azienda per scarso engagement delle persone e per cultura poco aperta al cambiamento”, ragiona Colombo.

E chi è l’attore che può e deve guidare il cambiamento in azienda? “Può essere solo il Direttore HR perché si occupa delle proprie persone in azienda, purché tuttavia inizi a comprendere che il suo ruolo è quello di agente attivo del cambiamento”.

È quindi compito del responsabile della Direzione del Personale, nella sua “funzionalità moderna”, avere “una visione dei progetti aziendali, così da poter comprendere quali sono le necessità dei vari dipartimenti al fine di inserire sicuramente le nuove persone con le nuove competenze, ma anche supportare con attività di coaching e di formazione il cambiamento delle altre persone già presenti in azienda, al fine di creare anche una prospettiva di inclusione fra vecchie e nuove generazioni verso un comune cammino futuro”.

Sostenere il cambiamento ‘personale’

È infatti inevitabile il cambiamento e Colombo evidenzia come sia “indispensabile” che in azienda ci sia “una figura di riferimento che lo sostenga con iniziative a supporto delle persone e della cultura aziendale”.

“È importante che il Direttore HR sia il demiurgo di questo processo e che comprenda come, per esempio, lo sviluppo delle soft skill in azienda possa essere di supporto al business e allo sviluppo delle visioni, oppure come sia importante riuscire a offrire alle proprie persone anche servizi aggiuntivi per poter supportare in modo concreto la positività nelle persone che hanno bisogno di serenità e di attenzione proprio nei momenti più cruciali del cambiamento, anche personale”.

Proprio in questo ambito si inseriscono i progetti di benessere, di cui il welfare aziendale è uno strumento fondamentale. Per Colombo, però, i servizi legati ai piani di welfare non devono essere più concentrati negli ambiti tradizionali, ma devono essere “ampliati anche a tematiche quali la sfera della vita personale delle persone”. Un esempio è l’attenzione da riservare alla famiglia, magari con corsi di supporto alla genitorialità, che “sostengono molto le persone in azienda”.

“Questo è il riscontro che abbiamo in azienda quando per esempio proponiamo il nostro Mastermamma.it, piattaforma di formazione genitoriale, piuttosto che percorsi di coaching a sostegno del cambiamento”, dice Colombo.

Il progetto è dedicato a tutti i genitori che cercano corsi e informazioni autorevoli per le varie problematiche incontrate nel crescere e nell’educare i propri figli, dal concepimento in poi in ogni fascia di età, e per il loro empowerment personale in situazioni di life changement (l’arrivo di un figlio, il rientro in ufficio dopo il congedo di maternità o paternità…) e si propone proprio di dare il suo contributo per permettere alle persone di trovare quell’equilibrio lavoro-famiglia tanto ricercato.

“Grazie a Mastermamma si possono sviluppare e ampliare le competenze dei genitori, e affrontare anche i temi più complessi dai primi anni di vita all’adolescenza, per un rapporto con i figli più consapevole e che cresce con loro”.

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