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Gibus, tecnologia e design italiano

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Un nome che richiama l’eleganza del cappello a cilindro usato nell’Ottocento per andare a teatro e una storia di successi che inizia con due artigiani che nel 1982 fondano una azienda che si occupava di tende da sole. Gibus nasce cinque anni dopo dall’unione di quattro imprese concorrenti che diventano partner e, nel 2011, si fondono in un’unica realtà nel padovano. Ormai da qualche anno alla produzione di tende da sole si è affiancata quella delle pergole.

“Siamo un’azienda manifatturiera, ma tutta la nostra produzione è custom made, fatta su misura per le necessità dei clienti, non abbiamo nessun prodotto di magazzino. Iniziamo a produrre dal momento dell’ordine e nell’arco di 15-20 giorni, massimo quattro settimane nei casi più complessi, gli ordini vengono prodotti e consegnati”, spiega Gianfranco Bellin, Presidente e Amministratore Delegato di Gibus.

Il bilancio 2018 si è chiuso con 34 milioni di fatturato, su cui l’export, che sta crescendo in modo strutturale negli anni, incide per il 31%. Oggi i dipendenti sono più di 170, di cui il 45% è donna, con un’età media di 45 anni e un bassissimo turn over: la fidelizzazione dei collaboratori a tutti i livelli è molto forte.

L’azienda ha due filiali all’estero, Gibus Deutschland Gmbh e Gibus France Sarl, costituite nel corso del 2017 e del 2018, e un network di rivenditori specializzati, definiti “Gibus Atelier”, che fanno da intermediari con i clienti finali.

Dall’artigianato all’industria

Gibus è riuscito a diventare un marchio importante anche perché l’impresa ha saputo cambiare e adattarsi più volte. Come quando, nel 2016, ha aperto a un fondo di private equity gestito da Alkemia Sgr. Un’operazione che ha permesso all’azienda di crescere, innovarsi e ammodernarsi, espandendosi verso i mercati internazionali in modo strutturato e managerializzando la gestione dell’attività.

“L’ingresso del fondo è stato fortemente voluto dalla proprietà per trasformare l’attività da artigianale a industriale, senza però perdere la sua anima artigianale. Oggi siamo molto felici di averlo fatto, lo rifaremmo ancora perché ci ha aperto un mondo che non conoscevamo e ci ha permesso di fare un salto qualitativo e culturale importante”.

Dal 2018 Gibus è iscritta alla Camera di Commercio come PMI innovativa: ha 45 brevetti e 26 design depositati. Nel 2017 ha vinto il Red Dot Design Award, uno dei più importanti premi del design mondiale, con la tenda da sole a bracci “Duck”, disegnata dai designer Meneghello e Paolelli.

“L’innovazione è la stella che ci guida perché è attraverso essa che siamo competitivi in Europa. Ma abbiamo investito moltissimo anche in tecnologia e in macchine a controllo numerico. Ci definiamo un’azienda con tecnologia tedesca e design italiano”.

Una realtà internazionale che non dimentica il rapporto con il territorio, legato soprattutto alle maestranze a cui è richiesta un’alta professionalità. “Il nostro interesse è tenere i dipendenti a lungo nel tempo, prepararli e aumentare la loro professionalità. Per questo abbiamo anche introdotto un welfare aziendale per il loro benessere. Non potremmo trasferire l’azienda all’estero. Non ci pensiamo neppure. C’è sempre stata un’identità e una vocazione molto precisa nel territorio”.

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