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Feudi di San Gregorio, manager con ‘visione’

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La cura delle viti, la fatica della raccolta, la pazienza di aspettare la maturazione del vino. Il lavoro della cantina è insieme aspro e dolce, come il territorio dell’Irpinia. È qui che nasce Feudi di San Gregorio, storica azienda vinicola della provincia di Avellino.

Circa 30 milioni di fatturato e 150 dipendenti, tra tempo indeterminato –la maggioranza– e lavoratori stagionali. Il settore agricolo è affamato di formazione e di candidati con le caratteristiche giuste. Che significa non solo esser dotati di competenze tecniche, ma anche di visione manageriale.

“Vedo due grandi mancanze a livello di competenze”, avverte Antonio Capaldo, Presidente di Feudi di San Gregorio. “Nel mondo agricolo mancano tecnici con competenze manageriali: tanti studiano il prodotto, ma non hanno una visione in prospettiva legata al suo sviluppo. Lo stesso può dirsi sul lato commerciale: c’è grande capacità di vendita, ma non c’è una visione degli obiettivi”.

Trovare profili utili al settore non è facile. Nella selezione conta ancora molto il curriculum e il colloquio personale. Feudi di San Gregorio negli ultimi anni è cresciuta, sia come volumi di produzione sia nelle vendite, e ha aumentato il numero di dipendenti. Si è scelta la via della stabilizzazione e si è creato un rapporto di continuità con gli stagionali, molti dei quali lavorano per la cantina da oltre 10 anni.

“Abbiamo cercato, per quanto possibile, di avere un nucleo di persone che fosse stabile. Abbiamo puntato molto sugli stagionali per fare in modo che tutte le lavorazioni, soprattutto in vigna, fossero condotte da persone con la giusta esperienza e formate da noi”, sottolinea il Presidente.

È cresciuta nel frattempo anche la struttura commerciale: oggi conta una ventina di persone, dislocate sul territorio tra l’ufficio centrale e gli spostamenti in Italia e all’estero. “Tradizionalmente il nostro settore è sempre stato caratterizzato da aziende padronali, dove l’imprenditore decideva tutto e aveva bisogno solo di tecnici e commerciali per le attività operative. Oggi non è più così: occorrono delle figure che abbiano anche capacità manageriali”.

Puntare sulle nuove generazioni

In Feudi di San Gregorio la formazione è un cantiere ancora in costruzione. È previsto un percorso semplificato per i nuovi ingressi e uno più dettagliato distinto per fasi di produzione e dedicato al prodotto e ai diversi processi di lavorazione. “L’esigenza principale che avverto per le mie persone è proprio quella formativa”, rivela Capaldo.

“Occorrono strumenti nuovi per una formazione votata all’innovazione”. Nel settore è grande l’interesse per la materia del welfare aziendale, ancora circoscritto a singole iniziative di incentivazione e ad alcune convenzioni legate al settore e all’azienda.

In una realtà giovane, con un’età media di circa 40 anni, l’ingresso delle nuove generazioni non ha cambiato gli equilibri del lavoro. “I Millennial? Sono svegli e valgono più di quanto si pensi”, fa notare il Presidente. “In cantina l’approccio di team, il lavoro di squadra, la trasparenza sono caratteristiche comuni a tutte le generazioni”.

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