Digitalizzazione, territorio e tradizioni, la ricetta delle aziende abruzzesi

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La tecnologia, i nuovi mercati, la demografia e soprattutto il mondo del lavoro si stanno trasformando. E molte aziende si stanno chiedendo come affrontare le novità. In un’epoca di grandi cambiamenti, sono tanti i fattori di cui tener conto per fotografare la situazione economica di una regione o di un territorio.

Il sistema produttivo abruzzese, con un Prodotto interno lordo (Pil) di oltre 30 miliardi di euro, è settimo in Italia per specializzazione industriale e per incidenza delle esportazioni sul Pil, sesto per surplus commerciale e secondo per valore di interscambio (ogni 100 euro importati se ne esportano più di 200). Un sistema che presenta uno dei più alti tassi di diversità produttiva in Italia (721 categorie di attività presenti sul territorio).

Dal report Abruzzo in cifre 2018 emerge che, al 31 dicembre 2017, erano presenti nella regione 153.924 imprese attive. Dall’ultima indagine CNA invece è emerso che nel primo semestre del 2019 l’export abruzzese ammontava a 4,3 miliardi di euro.

Dall’Elettronica al Food

Terra innovativa e industriale, quindi, con primati forse sconosciuti agli stessi abitanti, l’Abruzzo è una delle principali regioni manifatturiere d’Europa, e tra le più specializzate d’Italia in comparti come l’Automotive e l’Elettronica.

Inoltre, la regione ospita pastifici di fama internazionale e il sistema Moda produce sia beni per i principali marchi internazionali dell’abbigliamento sia collezioni autonome e conosciute anche all’estero. Un’altra grande protagonista dell’economia regionale è la filiera dell’Energia.

Alcune imprese virtuose (come le protagoniste di questo articolo) hanno sfruttato il connubio tra innovazione e attaccamento al territorio, risultando vincenti nella sfida della digitalizzazione contemporanea. Queste imprese hanno investito sia nel rinnovamento dei macchinari sia nella digitalizzazione per stare al passo con le nuove tecnologie, ma senza dimenticare l’importanza delle Risorse Umane e del territorio da cui provengono.

Alcune scelte sono visibili nell’uso di energia sostenibile per gli impianti o nella valorizzazione di un terreno prima incolto, oppure nell’utilizzo di forza lavoro che proviene quasi totalmente dall’Abruzzo.

Forza lavoro che, secondo i dati raccolti da Infojobs, per la maggior parte è ricercata in ambito Produzione e Qualità, con il 21% di offerte di lavoro per operai e addetti.
Seguono la categoria professionale delle Vendite (14%) e Artigianato (8%), sintomi del forte attaccamento alla tradizione del territorio, che va di pari passo con la comunicazione e l’innovazione.

Il terziario e i servizi alle imprese, le Telecomunicazioni, PR e l’organizzazione eventi, infatti, sono i tre settori più attivi per numero di richieste. Nei primi sei mesi del 2019 ci sono state circa 4mila offerte di lavoro in Abruzzo, dato piuttosto basso se confrontato con altre regioni ma in crescita del 14,5% rispetto al 2018. La richiesta è distribuita abbastanza uniformemente tra le province di Chieti (36%), Pescara (27%) e Teramo (24%), mentre è più bassa nella provincia dell’Aquila (13%).

Il roadshow Runu, promosso dalla casa editrice ESTE e dalla sua rivista Persone&Conoscenze, fa tappa in Abruzzo per conoscere alcune storie emblematiche di aziende virtuose della regione. Queste ultime hanno saputo distinguersi per la loro capacità di coniugare l’innovazione con la tradizione, affiancando agli investimenti in nuove tecnologie la valorizzazione del territorio, con un focus sullo sviluppo delle competenze delle persone: le vere protagoniste della crescita delle imprese.

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