
Dall’ufficio al campus aziendale
BE, benessere al lavoro, Smart working, spazi di lavoro
È innegabile come la questione del benessere sul luogo di lavoro sia recentemente salita alla ribalta. Basti pensare che sul tema si è espresso persino il World Health Organization (WHO). A questo proposito, secondo alcuni dati pubblicati dall’agenzia delle Nazioni unite, in media, nei Paesi sviluppati le persone spendono il 90% della propria quotidianità all’interno di edifici.
È incredibile pensare a quanto possano essere influenti gli spazi in cui trascorriamo la nostra giornata e quanto possa essere profondo il loro impatto sul nostro livello di wellbeing. Lavorare sul benessere attraverso l’organizzazione degli spazi di lavoro non significa solo migliorare gli aspetti più soft (come riduzione dello stress o migliore capacità di problem solving), ma anche garantirsi un ritorno economico sostanziale. Infatti, sempre secondo i dati del WHO, fino all’85% dei costi operativi aziendali sono imputabili ai dipendenti.
E questo spiega la sempre più grande quantità di studi scientifici che collegano la qualità dello spazio di lavoro con le performance aziendali.
L’esperienza di Cassina de’ Pecchi
Proprio in questo contesto si inserisce il progetto be, l’iniziativa del fondo Pegasus, gestito da InvestiRE SGR, che sta rivoluzionando e dando nuova vita al centro direzionale di Cassina de’ Pecchi, uno dei luoghi storici del lavoro dell’hinterland milanese, trasformato in una Smart working destination grazie alla scelta di puntare fortemente su benessere e ottimizzazione degli spazi.
“La nostra filosofia si fonda su logiche d’investimento legate a ‘special situation’, si tratta di saper cogliere le opportunità del mercato”, spiega Barbara Polito, Head of Office Asset Management di GWM Capital Management, la società che svolge il ruolo di Advisor per investitori istituzionali. Sono proprio le alte potenzialità del luogo ad aver suggerito di investire nel progetto be.
Sicuramente la location di Cassina de’ Pecchi, città proprio alle porte di Milano, era già particolarmente nota, soprattutto nel mondo dell’IT, avendo ospitato in passato grandi società specializzate in tecnologie e comunicazioni come Siemens e Nokia.
La peculiarità di questo complesso è anche uno dei suoi grandi vantaggi. Rispetto a strutture concettualmente simili che costellano la provincia meneghina infatti Cassina de’ Pecchi presenta un enorme punto di forza: le dimensioni. Non troppo esteso da risultare alienante, ma ottimamente strutturato per soddisfare a pieno tutte le esigenze di realtà imprenditoriali dinamiche di grandi dimensioni come le multinazionali.
Un’altra lancia da spezzare a favore di Cassina de’ Pecchi è la sua posizione: ben collegata a tutte le principali arterie autostradali della Lombardia, ha a sua disposizione anche un comodo servizio navetta che mette in comunicazione il complesso con la vicina fermata della metropolitana. “Tutti i centri direzionali subiscono le fluttuazioni del mercato, ma la struttura di Cassina ha dalla sua parte dimensioni e layout tipiche del campus aziendale.
Un modello organizzativo degli spazi di lavoro nato negli Stati Uniti, ma che ha oramai preso piede anche in Europa”, spiega Polito. Di certo per rientrare nella qualificazione di campus aziendale non è sufficiente spostarsi al di fuori del centro cittadino. Ci sono numerosi canoni e aspetti organizzativi che classificano questo tipo di strutture.
Per questo motivo il progetto di rinnovo della location è stato omnicomprensivo di tutti gli aspetti: dagli esterni agli interni passando la stessa organizzazione della ristorazione e degli spazi di condivisione.
Per proseguire nella lettura dell’articolo, leggi il numero di Settembre 2018 di Persone&Conoscenze.
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