Convivio Roma 2017, il futuro del lavoro oltre la crisi
convivio, direzione personale, lavoro
Si è svolta a Roma l’ultima tappa del Convivio di Persone&Conoscenze, il più grande appuntamento dedicato ai temi delle Risorse Umane organizzato dalla casa editrice ESTE: un’occasione di approfondimento sullo stato dell’arte di prodotti, servizi, consulenza, formazione, selezione per la gestione delle persone.
Nella Capitale si è parlato di “lavoro oltre la crisi”, come ha spiegato da Francesco Varanini, Direttore di Persone&Conoscenze che nella presentazione della giornata ha precisato che “il lavoro vuol dire mettersi in gioco” e da questo tema si deve “ripartire per ridare un futuro al nostro Paese”.
Partito dall’Umbria, in un paese con 600 abitanti e che ora si è svuotato, da una famiglia di “coltivatori diretti e semi-analfabeti”, Michele Cinaglia è l’imprenditore e Presidente di Engineering che oggi fattura 1,2 miliardi di euro. “Ho fatto l’Università a Pisa e poi un’esperienza in Olivetti; in seguito ho fondato la mia prima società a Padova negli Anni 70”, ha raccontato Cinaglia. “Volevo che la mia azienda potesse appartenere al settore metalmeccanico, perché trasformavamo dati in informazione”, ha continuato l’imprenditore. Che ha evidenziato come il vero ‘limite’ era fare “il controllo delle commesse”: “In un periodo non breve il controllo era fatto con grande fatica”. Nel 2000 l’entrata in Borsa fino al 2016, prima dell’operazione con l’entrata in scena di un fondo.
“Quando siamo passati da 400 milioni a 800 milioni attraverso le acquisizioni, queste sono state fatte con i nostri soldi”, ha continuato Cinaglia. L’imprenditore ha spiegato che sul tema acquisizioni, ha sempre puntato “sull’integrabilità” piuttosto che sulla valutazione di altri parametri. Una scelta che ben si concilia con la sua vision di voler sempre “avere sotto controllo i conti, anche della più piccola commessa”.
Sulla cultura del lavoro, il Presidente di Engineering ha evidenziato il tema della fiducia, ricordando come il nonno coltivatore “vendeva la metà dei buoi, gli asset produttivi dell’azienda familiare” attraverso una “stretta di mano” cui faceva seguito “l’assegno circolare che arrivava via posta” e con la possibilità, per l’acquirente, di “restituire l’animale nel caso non fosse idoneo”. In azienda, invece, per diffondere cultura, Cinaglia era solito parlare ai quadri: momenti nei quali era arrivato a dire – quasi senza ricordarsene – che “un progetto può andare male ed è un peccato veniale, ma fare la ‘cresta’ sul taxi è un peccato mortale”. Un concetto che il Direttore del Personale di Engineering applicò – anche se a malincuore – alla lettera.
Dopo un imprenditore, al Convivio Varanini ha dialogato con Andrea Sasso, Amministratore Delegato di iGuzzini, manager incaricato di gestire un’azienda che fattura 230 milioni e dà lavoro a 1.300 persone (di cui 800 in Italia) che hanno reso l’organizzazione leader nel nostro Paese e in Europa per l’illuminazione architetturale. Una realtà internazionale (l’80% del fatturato deriva dall’attività all’estero) che è però molto radicata nelle Marche, dove ha sede l’azienda (nonostante la grande distanza da Milano, capitale del design): ma proprio il rapporto di ‘contaminazione’ con il capoluogo della Lombardia è stato alla base dello sviluppo di iGuzzini.
L’azienda è alla costante ricerca di innovazione, tanto da “aver anticipato alcune rivoluzioni” come l’introduzione del led dal 2013, ma soprattutto grazie ai percorsi di digitalizzazione: “Stiamo lavorando per la digitalizzazione attraverso l’illuminazione con la tecnologia IoT, con l’obiettivo di diventare una data company in grado di creare servizi a valore aggiunto”, ha spiegato Sasso.
Per questo progetto, iGuzzini ha scelto di investire sulla creazione di competenze sul territorio, sostenendo le istituzioni scolastiche delle Marche (ITS e università), come ha spiegato lo stesso Sasso, che ha illustrato anche altre iniziative – come quelle con la partecipazione di archistar – che hanno la capacità di attrarre attenzione sul territorio, rilanciando la regione e il suo ecosistema. “Fare peggio di quanto ci ha lasciato in eredità la crisi è impossibile”, ha detto l’AD di iGuzzini, invitando i “giovani a fare esperienza all’estero” e non aver paura “degli investitori stranieri” se questi sono in grado di supplire all’immobilità degli imprenditori italiani”.
Dopo i due colloqui che hanno aperto la giornata del Convivio, si sono svolte le tavole rotonde. La prima ha chiamato in causa i Direttori del Personale, interpellati per capire quale il ruolo dell’HR in questo scenario di crisi lavorativa e quale gli sviluppi nel futuro. Al tavolo hanno partecipato: Serena Apicella di Birra Peroni, Romano Benini dell’Università La Sapienza, Maria Grazia Costa di Acea, Flavio Gallo di IdeaManagement Human Capital, Umberto Lonardoni di Ifoa, Gianpiero Tufilli di Zte.
La seconda tavola rotonda della giornata, che ha concluso la mattinata dei lavori, ha chiamato in causa gli attori impegnati sul tema della formazione e dello sviluppo. Al confronto hanno partecipato Samantha Ballerini di Ifoa, Angelo Camilletti di iGuzzini, Fulvia Frattini di IdeaManagement Human Capital, Claudio Galli di Kohler, Mauro Meda di Asfor e Anja Puntari di Scoa.
Dopo il pranzo ci si è confrontati sul benessere organizzativo, insieme con Emanuele Lazzarini di Rwa Consulting, Antonella Marsala di Anpal Servizi, Marco Micaroni di Autostrade per l’Italia, Francesco Perillo dell’Università Suor Orsola Benincasa (e autore della rubrica ‘L’impresa imperfetta’ su Persone&Conoscenze) e David Trotti di Aidp Lazio.
La giornata si è chiusa con la tavola rotonda sulle tecnologie per l’HR; sul palco, Angelica Coviello di Talentia Software, Andrea De Spirt di Jobyourlife, Raffaele Parisiella di Banca Popolare di Fondi e Ilaria Pizzini di Unicef.