
Citel, attenzione allo sviluppo del personale
Citel Group, digital transformation, formazione anziendale, regione campania, Valerio D’Angelo
Napoli come ‘fabbrica del software’. Citel Group, società specializzata in Information Technology con headquarter nel capoluogo campano, crede nelle potenzialità del suo territorio. L’azienda nata nel 2000, con sedi a Napoli, Roma, Milano e Genova e in Brasile, offre supporto a Pubblica amministrazione, medie e grandi aziende nei processi di Digital transformation e ha trovato a Napoli terreno fertile per la sua proposta di soluzioni innovative.
“Negli ultimi anni abbiamo registrato una forte crescita e trasformazione del nostro business, che da system integrator generalista si sta specializzando nei settori dell’Intelligenza Artificiale, con chatbot e servizi di semantica documentale, e della Quality Assurance”, spiega Valerio D’Angelo, CEO di Citel Group.
“L’obiettivo è continuare a crescere a Napoli, dove abbiamo trovato un ottimo mix tra la qualità delle università del territorio –Federico II, Parthenope e Università di Salerno– e le soft skill proprie delle persone del posto”.
In un settore altamente specializzato come quello tecnologico, è fondamentale aggiornare le competenze. Tutte le persone del team Citel sono coinvolte in modo costante in percorsi di formazione mirati all’acquisizione di competenze e al conseguimento di certificazioni tecniche.
“Non si può lavorare su una tecnologia se non ci si certifica entro due anni sulla stessa”, precisa D’Angelo. Secondo i calcoli del CEO, in media circa il 5% del tempo di lavoro viene impiegato in formazione. Non solo per aggiornare competenze già maturate, ma anche per preparare il nuovo personale.
Mismatch nella formazione
I programmi universitari non sempre sono in linea con le aspettative delle aziende e diventano in fretta obsoleti rispetto alle trasformazioni del settore. Nonostante gli sforzi degli ultimi anni, anche con la nascita di Academy specializzate sul territorio, il mismatch di competenze tra accademia e impresa è ancora elevato.
“In proporzione il nostro territorio rispecchia quel che accade a livello nazionale: si continuano a formare persone per professioni che poi il mercato del lavoro non potrà assorbire”, continua D’Angelo. “Molti hanno capito che la tecnologia può essere uno sbocco importante per il nostro territorio, ma quanto fatto non è ancora sufficiente”.
Non lo è, per il CEO di Citel, né da un punto di vista quantitativo, per numero di persone che si specializzano nel settore, né qualitativo. “Molti corsi accademici non sono ancora in linea con le esigenze del mercato, basti pensare alla materia dell’Intelligenza Artificiale o della programmazione”.
Per selezionare i profili migliori, Citel Group si serve di appositi algoritmi interni. A breve lancerà un nuovo chatbot pensato per accorciare i tempi di selezione. Sarà in grado di dialogare con i candidati –24 ore su 24, 7 giorni su 7– e di porre le giuste domande per acquisire le informazioni necessarie su chi si propone per entrare in azienda. La disponibilità di tecnologie innovative sembra, infatti, attirare i talenti più giovani.
“Senza dubbio in campo informatico per i Millennial è una priorità lavorare con una tecnologia all’avanguardia”, conferma D’Angelo. “I più adulti, invece, guardano molto alla stabilità dell’azienda e alla sua affidabilità come datore di lavoro. E per entrambe le generazioni è importante l’attenzione alla qualità della vita”.