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a cura della Redazione
Secondo gli ultimi dati Eurostat di maggio 2013, il tasso di disoccupazione generale nell’Eurozona è ulteriormente cresciuto raggiungendo quota 12,1% a livello generale, mentre quello giovanile (15-24 anni) si attesta al 23,8%. Secondo l’ISTAT nella fascia 15-24 anni il tasso di disoccupazione in Italia a maggio2013 hatoccato il 38,5%, mentre il tasso di disoccupazione nazionale è pari al 12,2%. Leggi tutto >
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di Tatiana Arini
Lavorare lontano dalla propria terra è difficile. Lasciare il proprio paese rimette in discussione l’identità dell’individuo, scatenando quello shock culturale che talvolta genera sentimenti di perdita e sradicamento: la ‘crisi’ che ne deriva (dal greco ‘krísis’: separazione, decisione, giudizio) è anche un’opportunità per apprendere e integrare le nuove conoscenze con le proprie radici, traducendosi in un processo di evoluzione e crescita della persona. La mobilità infatti permette quello scambio tra culture diverse, sempre arricchente, che dovrebbe essere ormai all’ordine del giorno nel mondo globalizzato. Tuttavia, non si può dire che l’internazionalizzazione sia un fatto sperimentato in ogni ambito lavorativo e da ogni fascia della popolazione italiana: molti contesti, infatti, non sono interessati dal contatto con l’altro –altri paesi, altre culture– rimanendo sostanzialmente isolati dalla dimensione globale. Ma l’Italia ha bisogno di assumere una connotazione più internazionale che possa renderla competitiva nello scenario attuale: quel che manca nel nostro Paese è dunque una condivisione delle best practice adottate a livello sopranazionale e apprese dai nostri emigrati all’estero, che potrebbe apportare idee inedite in settori strategici e dare una sferzata vitale al nostro sistema economico, per uscire così da un’impasse che ha messo in ginocchio numerose imprese e generato frustrazione e sfiducia da parte di molti lavoratori. Leggi tutto >
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di Luisa Pogliana
Le donne in azienda hanno affermato differenti modi di essere manager, che portano a proposte innovative su molti aspetti della vita aziendale. Eppure, a fronte di tutto questo, c’è una difficoltà diffusa: il rapporto con il potere. Che cosa motiva questa resistenza? Rispetto a un potere maschile fondato su dominio e controllo, al quale si sentono estranee, le donne esprimono un’altra concezione del potere. Esprimono una cultura di governo, un diverso modo di governare le aziende. Leggi tutto >
apprendistato, carriera, contratto a progetto, flessibilità, Gi Group, Gi Group Academy, giovani, mercato del lavoro, osservatorio, politiche attive, riforma del lavoro, riforma Fornero, Stefano Colli Lanzi
a cura della Redazione
È trascorso ormai un anno dall’entrata in vigore della riforma del mercato del lavoro dell’ex Ministro del Welfare Elsa Fornero. In quest’ ultimo anno di crisi economica quali sono stati i comportamenti e le azioni strategiche delle aziende in materia di risorse umane a seguito di questo provvedimento?
Gli effetti immediati dell’applicazione della riforma nei primi sei mesi rispecchiano una riduzione dei contratti a progetto (-20,2%), un aumento dei contratti a tempo indeterminato (+8,2%) e dei contratti di apprendistato (+3,2%). Di contro l’ultima survey di Gi Group Academy mostra un sostanziale annullamento di tali effetti a un anno dalla legge attraverso l’analisi dei comportamenti delle imprese dal punto di vista delle scelte contrattuali simili alla situazione da cui si partiva. A rilevarlo la fondazione Gi Group Academy, nata per promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura del lavoro, nel mese di giugno in una seconda survey dell’Osservatorio Permanente sulla Riforma del Mercato del Lavoro, promosso a fine 2012. In occasione di questo secondo appuntamento l’ente ha interrogato gli Hr manager e imprenditori di circa 351 aziende campione. Leggi tutto >