Campania, le competenze per vincere le sfide delle grandi trasformazioni
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La scelta del luogo in cui un’impresa mette radici non è mai casuale. Talvolta è l’intuizione del capofamiglia che fonda l’azienda vicino casa per aprirsi al mondo, brevetto dopo brevetto. Altre volte è la multinazionale straniera che immagina di sviluppare la sua tecnologia. Succede anche in Campania: che sia la vecchia sartoria o l’antico frantoio, che siano le cantine dell’Irpinia o gli stabilimenti di Benevento, anche in questo territorio ogni impresa punta a trarre le migliori risorse, materiali e umane dal luogo in cui opera.
Ed è così che, tra antichi mestieri e facoltà del futuro, stoffe e farine, chatbot e macchinari intelligenti, la Campania si è riscoperta una terra che vuole crescere e innovare. E che ha saputo – a suo modo – rispondere alle grandi trasformazioni in atto. È qui che è partito il viaggio del nuovo roadshow Risorse Umane & Non Umane (Runu), promosso dalla casa editrice ESTE e dalla sua rivista Persone&Conoscenze.
Tra disoccupazione, antichi mestieri e nuove professioni
Prima di scoprire alcune delle aziende che ci hanno raccontato in che modo rispondono a quanto sta accadendo a livello tecnologico, economico e sociale, raccontiamo qualche particolarità della regione. A fine 2018 si sono registrate in Campania 488.798mila imprese attive, pari al 28,8% del totale di tutte le attività del Mezzogiorno. Operano soprattutto nel Commercio all’ingrosso e al dettaglio, dell’Agricoltura e della Pesca, delle Costruzioni e del Manufacturing.
Nel 2017 il Prodotto interno lordo della Campania è stato di 106,3 miliardi di euro: i prodotti campani hanno conquistato anche l’estero, con 10,8 miliardi di esportazioni nel 2018. A trainare l’export sono soprattutto gli alimentari (2,6 miliardi), ma vanno bene anche mezzi di trasporto, prodotti metallurgici e tessili.
Nella Regione in cui la disoccupazione ha toccato il 20,4% nel 2018, non mancano le possibilità di impiego in specifici settori. Secondo i dati raccolti da InfoJobs, in Campania sono attualmente 10.330 le offerte di lavoro disponibili. Oltre la metà si concentrano nella città metropolitana di Napoli (64,2%), seguita dalle province di Salerno (15,9%) e Caserta (13,2%). Più basse le percentuali di posti di lavoro vacanti ad Avellino (3,9%) e Benevento (2,8%).
Le offerte arrivano soprattutto dal mondo delle telecomunicazioni e dell’ICT, in cerca del maggior numero di profili nuovi. Attivi nella ricerca e selezione anche i settori del Retail, Pr ed eventi, consulenza e revisione.
Tra maestranze artigiane e impieghi tradizionali, i giovani campani hanno scoperto negli ultimi anni una vocazione tecnologica. Anche grazie alla nascita di academy specializzate e hub innovativi in collaborazione con gli atenei del territorio. Quella di sviluppatore di software, meglio se con competenze in ambito Java, Html5, analisi problematiche e software matematici, è al quinto posto tra le professioni più ricercate in Campania.
Guidano la classifica gli agenti commerciali, ai quali sono richiesti orientamento al risultato, abilità nella gestione delle vendite e capacità relazionali, seguiti dagli assistenti alle vendite. Questi ultimi devono dimostrare professionalità, esperienza di vendita diretta e conoscenza delle lingue: se l’inglese è ormai scontato, avere dimestichezza con il cinese è oggi un ottimo biglietto da visita.
Molto ricercati sono anche i profili degli addetti al customer care, abili nel lavoro in team e nella relazione con il cliente, e gli specialisti della pubblicità e del marketing, con competenze in ambito comunicazione e grafica. Investire sulle competenze e sulla valorizzazione dei percorsi formativi premia. Così come saper coniugare fedeltà al territorio e innovazione continua. È il segreto di queste storie, testimonianze di u n’imprenditoria campana che sa guardare al futuro.