Bofrost, premi di risultato fino a 2.500 euro

Si rinnova fino al 2022 il contratto aziendale integrativo al contratto collettivo nazionale per i dipendenti Bofrost e arriva a 4 milioni di euro la somma per i premi di risultato.

L’azienda, una delle più importanti imprese italiane nel settore della vendita diretta a domicilio di specialità alimentari surgelate, continua quindi a investire nella valorizzazione del lavoro e delle sue persone.

La sottoscrizione di questo contratto, arrivata anche grazie al contributo attivo delle principali sigle sindacali, ha reso possibile concordare una cifra pari a 4 milioni di euro in funzione dei premi di risultato individuali.

“Con questo rinnovo abbiamo puntato innanzitutto sulla condivisione del risultato aziendale. Perché, se Bofrost è in crescita costante da 10 anni, è perché le persone che ne fanno parte svolgono un lavoro straordinario. E il loro valore deve essere riconosciuto”, ha dichiarato Gianluca Tesolin, Amministratore Delegato di Bofrost Italia.

L’istituzione di un sistema retributivo legato ai premi di risultato vuole premiare i buoni comportamenti dei lavoratori, seguendo principi di meritocrazia e di best practice legate a sicurezza e alla fidelizzazione dei neo assunti.

Per Bofrost questo provvedimento è pari al 10% del totale del costo del lavoro. Ciò significa che la cifra stanziata, divisa per ogni lavoratore idoneo, risulta essere di 2500 euro pro capite.

Il bilancio 2017 di Bofrost Italia si è chiuso a quota 237 milioni di euro di fatturato, in crescita rispetto all’esercizio precedente, confermando per il decimo anno consecutivo il trend positivo. L’azienda è presente in tutta Italia e punta a crescere ancora, con un piano di inserimenti di oltre 60 unità su tutto il territorio nazionale.

Il cuore della sua strategia commerciale è la vendita a domicilio, basata sulla relazione diretta con la clientela, alla quale circa 1.300 venditori propongono un catalogo con oltre 400 specialità surgelate, che vengono consegnate a casa garantendo comodità e sicurezza, perché non viene mai interrotta la catena del freddo.