Tag: Francesco Varanini

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Di fronte al rapido mutare dello scenario economico, politico, culturale e tecnologico, di fronte al frequente cambiamento del mercato e delle strategie aziendali, è necessario continuare a imparare lungo l’intero arco della propria vita professionale, utilizzando mezzi diversi, dall’aula all’autoformazione sulla Rete.

Fino a qualche tempo fa si diceva che nessuno potesse immaginare il lavoro futuro dei propri figli. Secondo numerose ricerche, il 60% dei lavori cambierà nell’arco dei prossimi cinque anni. Questa trasformazione riguarda quindi tutti noi e per questo ci dobbiamo attrezzare, coltivando il piacere di apprendere. I lavoratori dovranno sviluppare nuove abilità, non basterà avere un bagaglio di skill, hard e soft, saranno necessarie competenze nuove. Leggi tutto >

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Mi sono trovato di recente a fare formazione in una Business School, 60 giovani laureati di talento provenienti da diversissimi Paesi: tra gli altri nigeriani, australiani, angolani, russi, kazaki, italiani.
Tutti venivano da lontano. L’Italia era per la maggior parte di loro un luogo esotico. Molti avevano appena appreso l’italiano e forse, per quanto ne sapevo, lo capivano a malapena.

Avrei potuto ‘prendermi cura’: preoccuparmi delle difficoltà, cercare di semplificare il discorso, spezzettare il pane nell’intento di non costringere a buttar giù un boccone troppo grosso. È così che si fa di solito. A cosa servono sennò programmi, scalette, supporti didattici, presentazioni Power Point?

Ma perché? Perché, non conoscendo i giovani che avevo di fronte, avrei dovuto rischiare di sottovalutarli? Così ho esordito con quella frase di José Lezama Lima, scrittore cubano a me caro, quella frase che mi ronza sempre in testa: Sólo lo difícil es estimulante. Ho condiviso con loro la consapevolezza di come sia faticoso, ma bello, iniziare un percorso camminando su un terreno scarsamente noto; ho condiviso con loro l’incertezza speranzosa di chi guarda un mondo che non conosce.

Eravamo in una di quelle tipiche aule da Business School, a gradoni, modesto tentativo di anfiteatro, stavo parlando di come le difficoltà siano

stimolanti, Leggi tutto >

Metodo

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di Francesco Varanini

Si parla del ‘metodo’ come fosse una forma da applicare alle cose da fare. Il metodo ci appare vicino al modello, alla procedura. E anche al protocollo di cura di una certa malattia.
Ma si tratta di contiguità del tutto fuorvianti. Modelli, procedure, protocolli: sono forme che si applicano al caso singolo. Sono programmi, qualcosa di ‘scritto prima’. Sono norme, standard, pattern.
Tutt’altro è il senso di metodo.
L’espressione latina, methodus, è un puro calco del greco. Solo risalendo al greco – meta hodos – si coglie il senso.
Meta sta per ‘dopo’. Collocazione nel tempo e nello spazio. Possiamo ricordare che il testo di Aristotele che conosciamo come Metafisica ci è noto con questo titolo solo perché in una tarda compilazione (nel I Secolo avanti Cristo) delle opere del filosofo, veniva collocatodopo un altro testo riguardante la fisica (ovvero la natura). Hodos sta per ‘viaggio’, ‘cammino’, ‘via’. Dietro hodos sta la radice indeuropea sad, da cui il sanscrito sedhati, ‘guidare’, ma anche ‘scappar via’, ‘scacciare’, ‘allontanare’. E da cui discende secondo alcuni studiosi anche il verbo latino cedere, che sta per ‘andare via’. Dal latino cedere discendono procedura e processo. In entrambi i casi si parla del ‘camminare in avanti’. Ma con una sostanziale differenza di senso.  Leggi tutto >

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Il 29 ottobre durante la tappa milanese del convegno Formare e Formarsi sono stati proclamati i vincitori del Prodotto Formativo dell’anno, Premio– promosso dalla rivista Persone&Conoscenze ed ESTE – rivolto ai protagonisti del mondo della formazione, che ha visto quest’anno la sua seconda edizione.

“Per cambiare lavoro mi ci sono voluti sette anni e ho dovuto scrivere un libro”, ha raccontato Piero Trupia, linguista, cognitivista e filosofo del linguaggio nonché uno dei membri della giuria che era presente alla premiazione, parlando del potere della scrittura come strumento per formare e conoscere se stessi. Con questa logica è stato assegnato il premio a IVN, che propone prodotto =&0=& che fa uso della scrittura “come strumento maieutico per meglio capire se stessi e il mondo che ci circonda”. Come ha detto Trupia, “Bisogna essere molto creativi anche per scrivere normalmente”, anche per questo sarà importante dedicare attenzione a questo prodotto.

 

Tiziano Capelli, IVN, vincitore dell’edizione 2015 ritira il Premio

Oltre al premio ufficiale, sono stati assegnati anche una serie di premi per categoria, individuati dalla giuria composta dal già citato Piero Trupia insieme a Francesco Varanini, Direttore Responsabile di Persone&Conoscenze, Lauro Venturi, Amministratore Delegato Gruppo Ocmis, Michele Bavaro, Direttore Risorse Umane di Gruppo Uniqa Italia, 

Alberto Piccolo, Leggi tutto >

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